Roberto Zadik
Passato alla storia per i suoi ritratti, Rembrandt, nel corso della sua esistenza, intensa e tormentata, realizzò un gran numero di incisioni di straordinaria bellezza. Aspetto messo in luce in occasione del quadricentenario della sua nascita avvenuta, a Leida il 15 luglio del 1606, con il ciclo di conferenze a ingresso libero: «Rembrandt, un artista diviso» in corso da oggi al 22 marzo al Castello, nella Sala di consultazione della Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli.
A svelare ai milanesi tecniche e tematiche di queste raffigurazioni, sarà Paolo Bellini, docente di Storia del Disegno e dellIncisione alla Cattolica, che ogni mercoledì dalle 17,30 in poi, metterà in luce la versatilità e la complessità dellartista olandese tracciandone il percorso creativo e biografico. Un omaggio alla figura di Rembrandt Hamenszoon Van Rijn, questo il suo nome completo, e allabilità con la quale, in qualità di incisore, egli ha rappresentato le inquietudini religiose ed esistenziali di tutti noi. Argomento del quale Bellini parlerà questo pomeriggio, nel primo incontro della serie «Storie dellAntico Testamento».
Si tratta di episodi biblici magistralmente raffigurati da Rembrandt utilizzando i metodi più vari, dalla puntasecca alle acqueforti. Tra questi spiccano lavori di grande espressività come «Adamo ed Eva», del 1638 e «Il sacrificio di Isacco», stampa del 1655 che riproduce la scena in tutta la sua drammaticità soffermandosi su quando lAngelo ferma Abramo mentre sta per uccidere suo figlio Isacco nel rispetto della volontà divina.
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