Washington. Il senatore repubblicano George Allen ha ammesso ieri la sconfitta subìta nello Stato della Virginia,fino allultimo in bilico, consegnando così ufficialmente al rivale Jim Webb il suo seggio e al partito democratico la maggioranza in tutte e due le Camere del Congresso americano: per la prima volta dal 1994. Allen ha deciso di non richiedere la riconta dei voti, dopo che uniniziale verifica non aveva sostanzialmente alterato il margine di circa 8.000 voti, su un totale di 2,37 milioni, a favore di Webb. Assodata la maggioranza dei seggi alla Camera dei rappresentanti, per il Senato rimaneva l'incognita del seggio del Virginia, dato l'esiguo scarto di voti tra il repubblicano uscente e lo sfidante democratico. Con la vittoria di Webb i democratici hanno quindi la maggioranza anche al Senato, pur se di un seggio soltanto. La sfida tra Webb e Allen è stata una delle più infuocate dell'intera campagna elettorale e piena di gaffe e colpi di scena. Allen si è dovuto difendere dall'accusa di essere razzista (ha chiamato «macaco» un sostenitore afroamericano dell'avversario) mentre Webb, un veterano del Vietnam e romanziere, è stato attaccato per avere descritto «scene di sesso e incesto» nei suoi bestseller.
Laltro corsa in cui gli sfidanti sono arrivati al traguardo contendendosi la vittoria sul filo di lana era quella del Montana. In questo Stato il senatore uscente Conrad Burns, candidato per i repubblicani, ha alla fine ammesso la sconfitta e riconosciuto la vittoria dello sfidante democratico, John Tester. La rinuncia di Burns a presentare ricorso giunge dopo che dai dati ufficiali è emerso che Tester aveva ottenuto 196.
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