Requisire le case sfitte: «Dov’è lo scandalo?»

Sono già tre i progetti di legge di Rifondazione: dopo la Liguria tocca al Veneto e alla Lombardia

Requisire le case sfitte: «Dov’è lo scandalo?»

Emanuela Fontana

da Roma

Tre progetti di legge e un coro entusiasta di sì. Con l’avallo del quotidiano di riferimento. La proposta del Prc ligure di requisire le case sfitte per assegnarle provvisoriamente a chi ne ha bisogno è benedetta da Liberazione, giornale di Rifondazione: «Requisita per soli 18 mesi la casa sfitta. Dov’è lo scandalo?», chiedeva ieri il titolo in prima pagina. Mercoledì il segretario dei ds Piero Fassino aveva attaccato il Giornale, che aveva dato risalto in prima pagina all’idea delle requisizioni: «È il titolo di un giornale di propaganda - aveva detto Fassino -. Nel 2006 parlare di esproprio è privo di senso, meno che mai se si tratta di case». Così protestava Fassino, senza sapere che il giorno dopo un giornale più a sinistra di lui l’avrebbe sconfessato appoggiando il noleggio forzato degli appartamenti sfitti senza colpo ferire.
Mentre la requisizione della terza casa affascina anche i consiglieri del Prc di Lombardia e Veneto, che stanno predisponendo progetti di legge analoghi a quello ligure, sul fronte casa ieri è arrivata una notizia attesa: il blocco degli sfratti deciso dal governo e firmato dal premier Silvio Berlusconi. Una decisione che arriva nel giorno della pubblicazione del Borsino immobiliare di Confedilizia, che indica una leggera frenata dei prezzi per gli acquisti ma con un mattone sempre pesantissimo: 6mila euro al metro quadrato per una casa in centro a Roma, poco meno per Milano.
Con il decreto anti-sfratti vengono sospese per sei mesi le espulsioni degli inquilini morosi a Roma, Napoli e Milano, che abbiano in casa una persona con più di 65 anni o un disabile grave. Un provvedimento che interessa oltre 2150 famiglie, ha chiarito il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Pietro Lunardi: «Il decreto legge - ha spiegato - recepisce la volontà espressa dal Consiglio dei ministri di affrontare una situazione di emergenza nelle città più popolose del Paese». Potranno usufruire di progetti speciali invece quelle famiglie che non rientrano in questa casistica ma che hanno un figlio minore sotto i tre anni o due minori, che documentino effettive spese mediche e che non dispongano di un’abitazione di proprietà né di uno stipendio per trasferirsi in un’altra casa in affitto. Ai proprietari a cui verrà imposto il rinvio dello sfratto verranno concesse agevolazioni fiscali come esenzione dal pagamento dell’Ici e dalle imposte sulla locazione. Troppo poco, attacca l’opposizione.
Parlava anche di agevolazioni fiscali per i proprietari di case Fassino, tra le politiche sull’abitazione dell’Unione. Politiche che però si stanno indirizzando verso altre frontiere. «È solo una proposta», si era mantenuto nel vago Fausto Bertinotti davanti all’iniziativa dei suoi consiglieri della Liguria Fausto Bertinotti. Ma Liberazione strizza l’occhio e la proposta di legge presentata da Marco Nesci e Giacomo Conti a un imbarazzato governatore Claudio Burlando è già stata presa come modello dal Prc lombardo, dove il consigliere Luciano Muhlbauer, come aggiorna Liberazione, ha presentato «un documento-fotocopia in quella regione».
In Veneto Rifondazione ha lo stesso progetto nel cassetto. A Bologna ne ha parlato recentemente anche il Pdci. Il coordinatore dei Verdi Paolo Cento rilancia l’ipotesi a livello nazionale ma solo per il patrimonio pubblico: «Ci sono interi edifici degli enti vuoti che potrebbero risolvere il disagio di migliaia di famiglie».
Ieri il ministro delle Riforme Roberto Calderoli ha difeso il sindaco di Vicenza Giancarlo Gentilini che ha proposto di non affittare case a immigrati in un quartiere della città. E con l’occasione ha chiarito che «da parte di esponenti della sinistra ligure e no, c’è la conferma della volontà di mettere in discussione il diritto di proprietà, proponendo l'esproprio degli immobili sfitti.

Qui a dover essere messo in discussione non è Gentilini che difende la propria terra e i propri cittadini - ha avvertito Calderoli - ma la sinistra che sembra voler tornare ai principi per i quali la proprietà è un furto...».

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