Roma - "Io non lo posso dire. Ma la Corte Costituzionale? E Pecorella?". Questo il contenuto del messaggio, scritto sul bordo di una pagina di un quotidiano, che il Pd Nicola Latorre ha passato al Pdl Italo Bocchino, nel corso della trasmissione su La7 Omnibus, ospite anche il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi. Oggi è proprio il direttore, Antonello Piroso, sempre su Omnibus, a ritrasmettere le immagini "incriminate", più volte già fatte vedere da Striscia la notizia, ma senza che si potesse leggere il contenuto del messaggio. Oggi invece Omnibus, recuperato il bigliettino, manda in onda le immagini con il "suggerimento" di Latorre a Bocchino, in difficoltà per gli attacchi di Donadi sulla vicenda Vigilanza Rai. Provvidenziale il "suggerimento": Bocchino prende la parola e replica a Donadi: "Voi avete detto no al nostro candidato alla Consulta Pecorella. Ora perché noi non possiamo dire di no al vostro per la Vigilanza?".
Resa dei conti "Con la vicenda Latorre è emersa una delle contraddizioni che viviamo nel Pd, cioè che appena qualcuno finisce in una vicenda contraddittoria diventa oggetto di vendette trasversali. Non mi piace il clima di sospetti e di veleni che c’è nel partito, un clima da resa dei conti". Lo ha detto il deputato del Pd Francesco Boccia." La vicenda del senatore Latorre si iscrive in una delle tante vicende che accadono e come tale andava valutata - dice Boccia - invece in queste ore la sensazione più evidente è che si stia utilizzando questa vicenda per rifare le liste dei buoni e dei cattivi. Il senatore Latorre ha fatto un errore di leggerezza, non penso che ci fosse quella malafede poi attribuitagli più dalla stampa e dai suoi amici di partito che dagli avversari. Quell’appunto scritto dal senatore Latorre è stata una goliardata fatta male, capita male, un errore, ma che anche questa vicenda si trasformi in una contesa tra daleminai e veltroniani. Non vorrei che dal mito di Obama si fosse tornati a quello di Stalin".
Di Pietro Il segretario Pd, Walter Veltroni avvii "un’istruttoria" sulla vicenda dei pizzini tra Nicola Latorre e Italo Bocchino sulla Vigilanza Rai. A chiederlo è Antonio Di Pietro, che dice: "Su questo tema è bene che risponda il segretario del Pd e non tanto a me.
Lo faccia con atti concreti per chiarire quello che è successo. Ci vuole un’istruttoria. Il Pd nel suo complesso e il suo segretario si sono comportati in modo coerente e determinato e soltanto un tentativo di compravendita politica ha permesso il papocchio che è venuto fuori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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