Residenti esasperati: «Siamo in balia dei rom di Triboniano»

I residenti in zona Triboniano lanciano l’allarme: «La situazione al campo rom sta degenerando». «Dopo l’impatto iniziale - secondo i comitati - fra vecchio patto di legalità e nuovo regolamento c’è stato un calo nel controllo del territorio. Succede di tutto - raccontano -. I marciapiedi ridotti a sfasciacarrozze, i gran premi notturni da via Barzaghi alla rotonda, i blitz al laghetto dei tigli e la prostituzione». Le poche famiglie di italiani che vivono in zona - alcune da decenni - si sentono ridotte a un’enclave dentro una terra di nessuno. E così ricorrono al filo spinato, e per sentirsi sicuri tengono a portata di mano mazze da baseball e magari anche armi. La richiesta è quelle di telecamere e controlli.
Tre giorni fa l’incendio alle 15 roulotte della Protezione civile nel centro polifunzionale di via Barzaghi, bersaglio di ogni tipo di devastazione negli ultimi mesi, compresa la distruzione di un tendone da 40mila euro. Ieri l’assessore regionale alla Protezione civile e Polizia Locale Stefano Maullu ha incontrato i residenti nel corso di un sopralluogo: «I sospetti sugli occupanti del campo nomadi di via Triboniano - ha detto - appaiono sempre più fondati. Confido nelle indagini. Bisogna accertare le responsabilità per non far passare l’idea che queste violazioni della legalità possano rimanere impunite». «Mentre proseguono microcriminalità e vandalismi - ha osservato - si è diffuso tra i residenti del campo un livello di omertà che non è tollerabile. Chi sta in Italia deve rispettare della legge e non sono ammesse deroghe».
«Gli sforzi compiuti dalle istituzioni per avviare con i rom un percorso di integrazione condiviso - la constatazione dell’assessore - si sono rivelati onerosi e vani. A questo punto appare evidente come sia impossibile il rispetto del Patto di legalità e socialità da parte dei nomadi». Due le proposte: «È possibile il foglio di via e l’espulsione dall’Italia per i soggetti socialmente pericolosi e indesiderati per motivi di pubblica sicurezza. Ed è necessario il sequestro dei mezzi che occupano abusivamente delle aree».

È scettico invece Maullu sul muro di cinta per proteggere il centro della Protezione civile: «Da solo costerà 100mila euro circa. Mi pare uno sproposito tenuto conto delle risorse già destinate al campo soprattutto per luce e acqua, per i quali i rom non partecipano alle spese».

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