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«Resteremo in Irak e avremo successo»

«Gli Stati Uniti non lasceranno l’Irak e avranno successo nella loro missione nel Paese arabo». È quanto ha assicurato il presidente degli Usa George W. Bush in una conferenza stampa alla Casa Bianca, la prima dal mese di maggio. «Non ho alcun dubbio - ha proseguito il presidente - sul fatto che avremo successo in Irak e sapremo porre le fondamenta della pace per le generazioni a venire». Secondo il presidente americano sempre più iracheni sono in grado di combattere il nemico: 80 battaglioni iracheni combattono a fianco delle truppe americane e 30 di essi sono in grado di prendere la guida in un combattimento. Ieri l’esercito statunitense ha dato il via alla più intensa offensiva di quest’anno contro i militanti di Al Qaida nell’Irak occidentale, mobilitando 2.500 soldati nella zona Haditha. L’operazione, chiamata River Gate intende fermare l’attività di Al Qaida nelle città di Haqlaniya e Barwan, oltre a liberare i cittadini locali dalla campagna di intimidazioni operata dai terroristi. Le città si trovano nella valle dell’Eufrate, controllata dai militanti che stanno imponendo la legge islamica di stile talebano. Oltre all’operazione River Gate, un migliaio di militari Usa sono impegnati in un’altra massiccia offensiva vicino a Qaim, al confine con la Siria. Nelle operazioni di ieri quattro soldati hanno perso la vita, facendo salire il bilancio delle perdite a oltre 1.

930 uomini dall’invasione del Paese nel 2003.

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