da Milano
Opzione inglese con creazione di una nuova società come ha fatto British Telecom, vendita a terzi o maggior separazione tra servizi commerciali e allingrosso. Insomma quale sarà la sorte della rete di trasmissione di Telecom Italia e soprattutto quale rete sarà oggetto di scorporo: quella che funge da collegamento fino alle stazioni base o il cosiddetto ultimo miglio che entra nelle case degli italiani? Questi e altri punti con dettagli tecnici saranno compresi in un documento definito ieri dallAuthority per le telecomunicazioni. Dopo alcuni mesi di verifiche il Consiglio dellAutorità guidata da Corrado Calabrò ha definito le linee guida di un documento che sarà messo a consultazione pubblica nella seconda metà di marzo, coinvolgendo anche gli altri operatori interessati. Obiettivo: definire delle linee che permettano lo sviluppo della larga banda anche in funzione «dellevoluzione di reti di nuova generazione». Per lAutorità si tratta di una revisione strategica della regolamentazione alla rete daccesso, che dovrebbe articolarsi in sette punti. Tra questi ci sarà unanalisi dello «stato del mercato», una disamina delle «criticità» e della «convergenza e i nuovi servizi». Saranno presi in considerazione anche i cosiddetti «bottlenecks nazionali», i colli di bottiglia che riguardano laccesso, la concorrenza e la domanda. Non sarà trascurata la «governance» da applicare alla struttura che controllerà la rete e anche le strategie ossia gli «interventi a breve» e la «prospettiva della Next generation network», la rete ad alta velocità in fibra ottica che però è ancora da realizzare e per la quale servono ingenti investimenti. Il lavoro è ancora lungo, secondo gli addetti ai lavori potrebbe durare fino a fine anno, e investirà a 360 gradi tutto il settore delle telecomunicazioni.
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