Il retroscena Ritirata la delega a Piccolo

Il sindaco Gianni Alemanno ha revocato ieri la delega alla sicurezza al vicepresidente del Consiglio comunale, Samuele Piccolo. «Un delegato del sindaco fa parte dell’amministrazione e quindi non può fare dichiarazioni come quelle rilasciate da Samuele Piccolo. C’è un’evidente incompatibilità» ha spiegato Alemanno ai cronisti che gli chiedevano spiegazioni sul ritiro della delega. Il sindaco si è anche detto convinto che la sua decisione non creerà alcun problema di tenuta nella maggioranza in Consiglio comunale. La decisione, comunque, ha colto tutti di sorpresa creando incredulità e stupore. Praticamente nessuno, in aula Giulio Cesare, si aspettava la revoca della delega alla Sicurezza al consigliere comunale più votato alle ultime elezioni. Tra i colleghi più affiatati, come Antonino Torre, Giorgio Ciardi e Giuseppe La Fortuna, quelli più vicini al giovane consigliere, ci si chiede cosa sia potuto succedere nelle ultime 48 ore. E nessuno riesce a dare una spiegazione. Si sa che Piccolo e il sindaco ieri hanno avuto un colloquio in Campidoglio: «Non so cosa si siano detti - racconta La Fortuna - né se ci siano state delle contrapposizioni». Si sa anche che martedì pomeriggio Piccolo ha partecipato alla commissione congiunta Ambiente-Bilancio, nella quale è stata approvata la delibera di ricapitalizzazione dell’Ama, delibera sulla quale Piccolo si è espresso favorevolmente. «C’è stata unanimità», ha assicurato il consigliere comunale Federico Guidi (Pdl).
Unanimità e accordo. Martedì. Poi ieri Piccolo ha inviato una nota, nella quale chiede al sindaco di «chiarire sulla gestione dell’Ama e sulle continue e pesanti perdite dell’azienda». «Non sapevo che il sindaco avesse revocato la delega a Piccolo - si stupisce Torre - a questo punto, certo, bisognerebbe chiederne al sindaco le ragioni». Un ruolo lo ha sicuramente giocato la nota diramata ieri da Piccolo sull’Ama. «Siamo sempre stati un gruppo che agisce in autonomia» ha precisato Ciardi. Le avvisaglie di un rapporto in crisi c’erano state già con le sedute fiume in aula sulle variazioni di bilancio, in cerca di un numero legale che mancava sempre all’ultimo momento, e con i consiglieri della maggioranza presenti in aula ma assenti all’appello. «Non vedo motivazioni, onestamente, su questa revoca», aggiunge Ciardi che considera l’autonomia del gruppo «una normale dialettica politica». «Non sapevo della revoca della delega a Piccolo - aggiunge La Fortuna - finora non mi risulta che ci siano state incomprensioni tra Piccolo e il sindaco». Ma, sottolinea La Fortuna, «a Piccolo, anche per la quantità di voti ottenuti, spettava un altro incarico, magari un assessorato». «E poi - aggiunge La Fortuna - sulla sicurezza qua ognuno dice una cosa diversa dall’altro. Non c’è coordinamento».


La notizia della revoca della delega a Piccolo circola anche tra i banchi dell’opposizione, che coglie la palla al balzo: «Questa revoca rappresenta il fallimento dell’azione della giunta Alemanno sulla sicurezza - dice il consigliere comunale del Pd Alessandro Onorato - è evidente che la maggioranza è allo sbando». «Governare significa anche ascoltare», afferma Andrea Alzetta (Sa).

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