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Una retrospettiva al MoMA di New York su Claudia Cardinale la fiera "Indomabile"

Dal 3 al 21 febbraio al museo statunitense si vedranno 20 suoi film. E un libro fotografico curato dalla figlia ne celebra la bellezza e il carattere

Una retrospettiva al MoMA di New York su Claudia Cardinale la fiera "Indomabile"

Di spalle, su una panchina, davanti a un laghetto, con la solita sigaretta sempre accesa. «Non capisco, è un film su di me o con me?», si domanda la voce off. Ma la questione è retorica, perché nello splendido cortometraggio presentato ieri a Roma in anteprima, Un Cardinale Donna di Manuel Maria Perrone, a parlare è Claudia Cardinale e la risposta è nella sua incredibile filmografia che racchiude un secolo di grande cinema su e con una delle nostre più grandi stelle. Ma non dive. Perché Claudia Cardinale non ha mai voluto esserlo e lo ha dimostrato, pagando caro e pagando tutto, nel 1974, quando si legò sentimentalmente al regista Pasquale Squitieri e abbandonò uno dei più grandi produttori dell'epoca, Franco Cristaldi, dal quale divorziò nel 1975: «La villa, i domestici, la presenza dell'ufficio stampa, una diva, erano tutte cose che detestavo. Con il nostro incontro sono diventata una donna».

Questo il ricordo dell'attrice contenuto in uno dei saggi, quello dello studioso francese del cinema italiano, Jean A. Gili, nel bel volume Claudia Cardinale. L'indomabile pubblicato da Electa e Cinecittà in edizione bilingue, italiano e inglese, e curato dalla figlia Claudia Squitieri. Si tratta di un omaggio fotografico e saggistico che accompagna la retrospettiva di 20 film con Claudia Cardinale in programma dal 3 al 21 febbraio al MoMA di New York. Spiega Chiara Sbarigia presidente di Cinecittà: «La retrospettiva si avvale anche di tre film restaurati che rappresentano veri e propri passaggi concettuali da un cinema all'altro: La ragazza di Bube di Luigi Comencini, L'udienza di Marco Ferreri e Atto di dolore di Pasquale Squitieri. L'attività di restauro è una priorità di Cinecittà e stiamo ragionando con il ministero della Cultura per renderla organica e programmatica».

Claudia Cardinale

Claudia Cardinale, che il 15 aprile compirà 85 anni e che ora abita fuori Parigi, non è riuscita a essere presente alla presentazione dell'iniziativa nel rinnovato cinema Barberini di Roma, ma ha mandato un messaggio: «Sentire che sono ancora nei pensieri degli spettatori di tutto il mondo, mi emoziona e mi dona gioia e energia. Non c'è un film preferito, tra i tantissimi che ho girato, sarebbe come scegliere tra i propri figli, ma di certo La ragazza di Bube rappresenta in maniera evidente quel lato indomabile del mio carattere a cui ho sempre voluto dare ascolto e che mi ha permesso di vivere emozioni grandissime». Joshua Siegel, senior curator del dipartimento cinema del MoMA, racconta perché l'evento è davvero speciale: «Celebrare un'attrice vivente è un omaggio straordinario che il MoMA ha dedicato a pochissimi eletti. La bravura di Claudia Cardinale sorpassa, se possibile, la sua indiscussa bellezza. È stata ricercata dai registi di tutto il mondo per le sfumature che ha saputo infondere nei suoi personaggi».

Ma torniamo al sodalizio artistico e amoroso con Pasquale Squitieri, con il ricordo della figlia Claudia: «Papà nelle ultime ore di vita mi disse: Dì a Claudia che veniamo dal Sud. Per tanto tempo mi sono chiesta che cosa intendesse. Poi quando abbiamo iniziato l'avventura di questo libro l'ho capito: il Sud è la libertà che le persone hanno per la strada e che ha a che vedere con il senso di dignità di questi popoli che sono stati anche calpestati». E Claudia Cardinale ci è nata, nel profondo Sud, in Tunisia che, ricorda la figlia, «è sempre rimasta terra di nostalgia e ha formato mia mamma, la sua indomabilità, con i racconti di quando lei saliva sui treni in corsa in un paese baciato da un vento di libertà perché, ricordiamolo, negli anni '50 fu tolto il velo. Papà diceva che mamma era una berbera».

Claudia Cardinale

Poi la storia è nota, nel 1957 vince un concorso di bellezza con in premio un viaggio a Venezia durante la Mostra del cinema. Appena maggiorenne, al Lido non passa inosservata. Il produttore Franco Cristaldi le fa un contratto all'americana, in esclusiva. Partecipa a I soliti ignoti di Monicelli nel 1958 e inizia una carriera folgorante che la vedrà diretta, tra i tanti, da Germi (Un maledetto imbroglio), Zurlini (La ragazza con la valigia), Bolognini (Il bell'Antonio, La viaccia, Senilità), Comencini (La ragazza di Bube) e, unica tra le nostre attrici, contemporaneamente da Luchino Visconti (Il Gattopardo) e da Federico Fellini (8½).

Tutti film presenti nella retrospettiva del MoMa che è allo stesso tempo l'omaggio a una grandissima attrice, ora impegnata nella Fondazione che porta il suo nome, ma anche all'irripetibile periodo d'oro del cinema italiano.

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