Lobiettivo primario è quello di offrire sicurezza alle donne sole che di sera tornano a casa dal lavoro, in treno o in metropolitana, e si trovano poi costrette a percorrere a piedi zone pericolose. Il rischio che facciano brutti incontri, subendo rapine o peggio ancora violenze sessuali, ha fatto scattare da qualche tempo nel rhodense un dispositivo di prevenzione, del quale pochi sono a conoscenza. Protagonisti i carabinieri della Compagnia di Rho, guidati dal capitano Luca Necci, che grazie a una squadra di «angeli custodi», garantisce alle pendolari unattenta protezione, invisibile ma tuttavia in grado di metterle al riparo dai malintenzionati.
I militari tutti giovani, in borghese e poco riconoscibili, operano fuori dalla stazioni ferroviarie di Cesate, di Garbagnate Milanese centro e Serenella, di Bollate e Novate Milanese, nonché in quella della stessa Rho, senza tralasciare le fermate della Metropolitana di Pero e della Fiera. Luoghi dove comunemente si concentrano decine di extracomunitari, o poco distanti da accampamenti di nomadi. Il loro impegno, negli ultimi mesi, ha evitato il consumarsi di reati a danno dei pendolari, come invece accaduto in alcune occasioni in passato.
I carabinieri infatti attendono gli arrivi dei treni serali cercando di focalizzare la loro attenzione sulle donne sole, su quelle che devono percorrere tratti poco illuminati o sottopassaggi, per andare a ritirare l'auto parcheggiata, o più semplicemente per raggiungere a piedi la propria abitazione. Individuate quelle più a rischio di aggressione , le seguono a distanza, senza farsi notare, sino a quando ottengono la certezza che il loro rientro possa dirsi concluso senza incidenti vari.
«Alcune signore, costrette a percorrere a piedi tratti di strada particolarmente brutti, sono state di fatto accompagnate visivamente e discretamente fin sulla porta di casa» raccontano i militari.
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