«La ricerca della felicità» nuovo sogno di Muccino

Un American dream story che diventa una storia universale esordio hollywoodiano di Gabriele Muccino, con La ricerca della felicità, primo film americano del regista de L'ultimo bacio, storia vera di Chris Gardner: Will Smith (favorito per la nomination agli Oscar tra i migliori attori), un papà in difficoltà economiche lasciato col figlio dalla moglie che non rinuncia a lottare. Vicenda esistenziale che indaga sui rapporti umani e su cosa si è disposti a fare per proteggere la vita e il futuro di un figlio. Il film prodotto dalla Columbia Pictures, è stato girato, con un budget di 60 milioni di dollari, a San Francisco ed è ambientato negli anni Ottanta .
Dopo Nuvole in viaggio e L'uomo senza passato, in sala Le luci della sera, ultimo capitolo della trilogia dei perdenti del bravo Aki Kaurismaki. Passato in concorso a Cannes 2006 , storia di un solitario guardiano notturno di un centro commerciale, ingenuo e sprovveduto per la gelida Helsinki dei nostri giorni. A trent'anni dal suo esordio nel ring del cinema, torna un' icona del cinepugilato. In arrivo Rocky Balboa, scritto, diretto, interpretato e prodotto da Sylvester Stallone, capitolo conclusivo di un destino: quello di un attore con il suo personaggio. Uscito nel lontano 1976, Rocky , scritto dall'allora sconosciuto Stallone e diretto da John Avildsen, il film vinse tre Oscar e incassò 117 milioni di dollari solo negli States.In Rocky Balboa il vecchio pugile, ritiratosi dal ring oramai da anni, tenta nuovamente l'assalto al titolo di campione.
«Una storia sulla prima infanzia che ci porta a vedere come si formano le relazioni di potere, proprio dal principio», dice Zhang Yuan, il regista cinese di Diciassette anni, per niente amato nel suo paese, autore di La guerra dei fiori rossi, il «piccolo» gioiello prodotto da Marco Müller e presentato al Sundance e Berlino, 2006. Tratto dal romanzo dello scrittore dissidente Wang Shuo, il film mette in scena 135 piccoli attori cinesi e il protagonista, un bambino di soli quattro anni che inserito in un asilo - metafora dell'omologazione - diventa l'emblema dell'individualismo contro l'egemonia della collettività.
Cinema autobiografico e letteratura con Infamous. Una pessima reputazione, diretto da Douglas McGrath, storia di come Truman Capote, scrittore americano e re del jet set newyorkese, arriva a scrivere il suo capolavoro A sangue freddo. Truman Capote resta particolarmente impressionato da un delitto di una famiglia avvenuto in Kansas. Deciso a farne un reportage per il New Yorker si reca nella piccola cittadina dove è avvenuta la tragedia, insieme alla sua amica Harper Lee.

Sulle prime dovrà scontrarsi con le ostilità degli abitanti e della polizia del luogo ma finirà per conoscere gli assassini e, dalle conversazioni con loro - specialmente con Perry Smith - trarrà lo spunto per creare il suo romanzo.
In uscita anche Intramontabile effervescenza, il film di Marcos Carnevale storia dell incontro tra Elsa, 82 anni e Fred, un vedovo un po' più giovane.

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