La richiesta dei sindacati: salvataggio o legge Marzano

Salvataggio in bilico per Mariella Burani, mentre i sindacati chiedono un tavolo di crisi e il ricorso alla legge Marzano, se i 50 milioni promessi dalla proprietà per ricapitalizzare l’azienda entro la scadenza del 12 febbraio non dovessero arrivare. Il tempo stringe: è stata fissata per il 27 gennaio prossimo davanti al giudice del tribunale fallimentare di Milano, Roberto Fontana, l’udienza in cui si discuterà della richiesta di fallimento chiesta dalla procura di Milano nei confronti dell’olandese Burani Designer Holding Nv, la società che controlla indirettamente il gruppo della moda. Secondo gli inquirenti, la società olandese presenta un patrimonio negativo e un debito da 20 milioni di euro.
Poco più che interlocutorio, intanto, l’incontro di ieri tra i sindacati e l’amministratore delegato di Mariella Burani Fashion Group, Gabriele Fontanesi. «I soldi non ci sono ancora ma arriveranno, messi a disposizione dalla proprietà o da qualche partner» è stato il succo del discorso dell’ad, secondo le fonti sindacali. «La proprietà ha usato parole rassicuranti ma noi continuiamo comunque a essere preoccupati e per questo, nel caso non arrivassero i 50 milioni, noi opteremo per il ricorso alla legge Marzano, si tratta della soluzione migliore», ha spiegato Valeria Fedeli, segretario generale della Filtea-Cgil. «In tal senso stiamo valutando di chiedere un tavolo unitario al ministero dello Sviluppo economico», ha aggiunto, precisando comunque che per il momento, nonostante la grave situazione finanziaria in cui versa l’azienda, non ci sono ripercussioni sul fronte occupazionale.
Fontanesi dal canto suo ha fatto intendere che, in caso di ricorso a procedure concorsuali - quindi nel caso in cui i 50 milioni non siano versati entro la data ultima de 12 febbraio - la proprietà preferirebbe il concordato preventivo.


Nessuna novità anche per quanto riguarda l’advisor che dovrà sostituire Mediobanca nella difficile trattativa con la galassia di banche con cui il gruppo è indebitato: «siamo alla ricerca», avrebbe detto il manager senza però fare nomi. Intanto la famiglia Burani, attraverso Mariella Burani Family Holding, ha ridotto al 70,17% la sua quota in Mariella Burani Fashion Group.

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