Quando tre mesi fa circa, di fronte all'ennesimo rinvio, abbiamo sentito la necessità di organizzare qualcosa siamo partite a testa bassa con la profonda convinzione di passare inosservate, ma il rischio andava corso, ci sembrava doveroso.
Ecco quel capo chino lo abbiamo tenuto fino a sabato pomeriggio quando il corteo in memoria del vigile del fuoco Giorgio Lorefice, mio padre, è partito e la paura di girarsi indietro e tirare le somme si è fatta sempre più forte.
Ebbene ne valeva la pena di voltare lo sguardo e constatare che lì riuniti c'erano più di 500 cuori (che si possono frettolosamente tradurre in «decine» di persone, ovviamente dipende dai punti di vista!) appartenenti alle più diverse categorie. C'erano le Autorità (Regione, Provincia, Comuni - S. Olcese, Serra Riccò, Casella), tanti Vigili del Fuoco, Volontari del Soccorso, Pubbliche Assistenze, Associazioni genovesi e numerosa Gente che si è sentita in dovere di partecipare.
A tutti loro va il nostro grazie sincero perché è stato significativo esserci, è stato toccante e commuovente il saluto delle sirene, il lungo applauso perfino ripetuto ed il nostro sguardo al cielo alla ricerca di un piccolo puntino che ci facesse capire che era lì con noi anche LUI!
Il dolore e le lacrime sono una cosa strettamente personale, in questi anni abbiamo tentato di non perdere il sorriso anche e soprattutto nel rispetto di chi giornalmente mette a repentaglio la propria vita per salvarne altre, che siano servitori dello Stato o volontari.
Queste poche righe vogliono essere un caloroso abbraccio a tutti coloro che ci sono stati vicini ed hanno continuato a sorridere come noi nella speranza di recuperare un mondo sempre più indifferente e frettoloso. Ne è valsa la pena di correre un rischio, ne è valsa la pena di fermarsi qualche minuto insieme a riflettere!
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