Ricorsi Ci provano Plinio e Crivello

Inizierà questa mattina il riconteggio delle schede elettorali nel quartier generale della Fiera del Mare a Genova per la circoscrizione di Genova. Un controllo incrociato che potrebbe servire per definire alcune posizioni sugli eletti anche tenendo conto dell’ultimo precedente, quello delle elezioni amministrative del 2007 a Genova, dove per incapacità di molti presidenti di seggio fonogrammi e registri rimasero addirittura bianchi.
E a sperare che un controllo delle preferenze possa pendere a loro favore sono due candidati rimasti fuori per un soffio, anche se dati per vincitori alla vigilia: Gianni Plinio per il Popolo della Libertà e Gianni Crivello per la lista Noi con Burlando. Entrambi, oltre alla speranza di recuperare consensi da qualche registro mal compilato, sono pronti a fare veri e propri ricorsi per il riconteggio delle schede che possono essere aperte solo dietro l’autorizzazione della commissione elettorale. Plinio vuole avere una certezza in più visto che nella notte tra lunedì e martedì risultava eletto, mentre la mattina si è svegliato come primo dei non eletti superato da Franco Rocca. Proprio per togliersi ogni scrupolo e capire se ci fosse stato qualche conto doppio attribuito a Rocca. Gianni Crivello, invece, si è visto togliere letteralmente decine e decine di voti in Valpolcevera come a Sampierdarena: il simbolo della lista civica di Burlando non deve essere molto entrato nella testa degli elettori di sinistra visto che il nome di Crivello è stato votato sotto tutte le insegne.
Il problema è che la legge privilegia la scelta del simbolo a quella del candidato anche se la volontà degli elettori è chiara: «Però, per quanto mi riguarda, sono stati segnalati diversi casi di persone che hanno scritto il mio nome vicino ad un altro simbolo senza però barrarlo con una croce - spiega Gianni Crivello -. Sto valutando se tentare un ricorso per farmi riconoscere questo consenso. Visto anche che il distacco da Armando Capurro non è così abissale».

Crivello, intanto, starebbe anche valutando l’ipotesi di abbandonare la carica di presidente del Municipio Valpolcevera ma non per ragioni riconducibili all’amarezza della sconfitta: «Era un ragionamento che facevo da tempo e per questioni personali - precisa -. Non si tratta di una valutazione di carattere politico».

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