Economia

Ricucci: punto ancora al 29% ma il titolo Rcs cede in Borsa

da Milano

Stefano Ricucci ufficializza, in una comunicazione alla Consob, la sua discesa al 18% in Rcs dal 20,10% raggiunto lo scorso 29 giugno. Nello stesso tempo conferma il proposito di arrivare ancora al 29,9 per cento. Ieri, al termine della relazione Consob, alla domanda se fosse intenzionato a risalire nel capitale, ha risposto: «Assolutamente sì, fino a quando è consentito, ma bisogna vedere se il mercato lo consente». E ha ribadito di aver ceduto le azioni in Borsa.
E il mercato non solo sembra consentirlo, ma anche aiutarlo: il titolo nella seduta di ieri ha perso il 2,81%, al centro di scambi superiori alla media, già elevata, delle ultime settimane. E nulla esclude che Ricucci, dopo aver venduto ai massimi delle ultime sedute, abbia ricomprato a prezzi più bassi. Insomma, il titolo sembra essere sempre al centro di acquisti fatti non solo dall’immobiliarista romano. Anche se Giampiero Pesenti, presidente del patto di sindacato di Rcs che vincola il 58% del capitale, afferma: «Non mi risulta che il patto abbia comprato». E Umberto Quadrino, presidente e ad di Edison (con l’1% in Rcs), che siede nel consiglio Rcs, si è limitato a dire: «Non credo». Quanto alla mossa dell’immobiliarista, che vende e nello stesso tempo afferma di voler ancora salire, Pesenti ha commentato che «non è di facile interpretazione». Più «filosofico», Cesare Geronzi, presidente di Capitalia e membro del patto di sindacato, che ha commentato che il tentativo di scalata di Ricucci «può darsi non ci sia mai stato».
Chi invece non ha apprezzato le manovre (meglio, come sono condotte) attorno al gruppo editoriale è il presidente della Consob, Lamberto Cardia, che ha sottolineato che «profili critici per l'integrità del mercato e la completezza informativa sono emersi in questi ultimi mesi in merito all'evoluzione degli assetti di controllo di Rcs MediaGroup». Una frase che sembra destinata a Ricucci, ma non solo: Cardia ha riservato un appunto anche al patto, a proposito del «codicillo» che permette ai soci del patto di rilevare le quote di altri membri al prezzo di una eventuale Opa: «L'assoggettamento alla disciplina dei patti parasociali - ha detto - comporta anche per questo accordo il diritto di recesso senza preavviso». Ma Giovanni Bazoli, presidente di Banca Intesa (con circa il 3% di Rcs) ha risposto che «al socio recedente non può essere negata la libertà di offrire, in caso di Opa, la propria partecipazione agli altri partecipanti al patto».

E in caso di contenzioso con la Consob, la parola passerebbe «all’autorità giudiziaria».

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