«Un solo invito a chi ha compiuto questo gesto: restituite gli ex-voto al cuore della città». La notizia della tomba profanata di don Giussani raggiunge immediatamente Palazzo Marino. Da dove parte lappello di Letizia Moratti che chiede ai vandali o ai ladri di ripensarci. «Il furto sacrilego compiuto contro la tomba di don Giussani - le parole del sindaco - colpisce la città di Milano in uno dei suoi affetti più cari e profondi. Chi lha compiuto ha offeso non solo chi ha voluto rendere omaggio alla memoria del fondatore di Comunione e Liberazione, ma a tutti i milanesi che considerano don Giussani una straordinaria figura di riferimento per il suo valore morale e per la sua dedizione ai giovani nella sua opera di educatore». E forse anche di più, a ricordare il solenne funerale celebrato in Duomo nel febbraio del 2005 dallallora cardinale Joseph Ratzinger, poi diventato Papa Benedetto XVI.
Parole, quelle della Moratti, che forse non raggiungeranno i ladri che nella notte al Monumentale hanno sottratto i due ex voto, cuori dargento con la scritta «per grazia ricevuta» appesi alla tomba sotto il Famedio, alle spalle della chiesa. In attesa che si costruisca il mausoleo destinato a raccogliere le spoglie. Ad accorgersi della sparizione, alcuni dei tantissimi fedeli e religiosi che ogni giorno dicono messa, recitano una preghiera o curano larea a lui dedicata. Nessun danno alla tomba e le forze dellordine pensano a un semplice furto. Comunque sia la condanna non conosce colore. «Quanto accaduto - stigmatizza Filippo Penati, presidente diessino della Provincia -, è un gesto vile perché offende non solo la memoria di chi ha speso la propria vita al servizio del prossimo, ma anche le tante persone che in Don Giussani hanno riposto la propria speranza e a lui hanno offerto la loro gratitudine». E nemmeno religione. «Particolarmente odiosa - sottolinea il rabbino capo Alfonso Arbib -, loffesa ai morti. Ma sono tempi in cui sempre di più viene a mancare il rispetto». Per il deputato Donato Mosella (Margherita) «il segno di un imbarbarimento sempre più diffuso». «Una vergogna» per la coordinatrice regionale di Fi Mariastella Gelmini. «Profanare la tomba di don Giussani - aggiunge - è come infliggere una ferita allintera città. Un atto ignobile». «Don Giussani è stato colui che ha avuto un ruolo preminente nella storia socio-politica del nostro Paese, fondando uno dei movimenti vivi del mondo cattolico - ricordano i deputati di Fi Giovanni Marras e Salvatore Cicu che non sembrano credere allipotesi del semplice furtarello -.
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