«Rientro per la finale di Uefa»

Milano L’unica buona notizia è che il guerriero non ha perso il proprio animo combattente. Anche di fronte ad una diagnosi feroce, non ha smarrito il buon umore e la voglia di tornare in fretta pedina fondamentale nell’undici rossonero. «La prendo come una nuova sfida - ha spiegato Gennaro Gattuso, ai microfoni di Telelombardia, pochi istanti prima di sottoporsi alla visita del dottor Maertens ad Anversa -, una nuova battaglia da vincere. Sono dispiaciuto, ma bisogna guardare avanti: ho vinto tante sfide, vincerò anche questa. Dico sempre che nella vita c’è di peggio, non bisogna disperarsi». E ancora in tanti si domandano come abbia fatto a giocare per 90’ con il crociato lesionato. «È la stessa domanda che mi fanno in continuazione i dottori del Milan - le parole del centrocampista della nazionale -, è la stessa cosa che mi chiedono le persone che mi stanno vicine. Ancora adesso non penso di avere il crociato rotto perché non mi fa così male». Invece nella mattinata di ieri, la diagnosi iniziale è stata confermata: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro e operazione già programmata venerdì 19 dicembre ad Anversa. Tempo di recupero, dai quattro ai sei mesi. Che significa che il Milan dovrà fare a meno di uno dei suoi uomini cardine del centrocampo almeno fino ad aprile-maggio. «Speravo in una diagnosi diversa - ha poi nel pomeriggio commentato ai microfoni di Sky Sport 24 il milanista - cercherò di rientrare in tempo per la finale di Coppa Uefa». Più che un desiderio, l’ennesimo incitamento ai propri compagni. Incitamento prontamente raccolto dall’ucraino Andriy Shevchenko. «Lui per noi è un leader, sentiremo tanto la sua mancanza.

Per alcuni nostri giocatori, soprattutto a centrocampo, questo è un momento importante, ma la cosa che più voglio fare adesso è augurare a Rino di recuperare il prima possibile. Sono convinto che già nella fase di riabilitazione la sua sola presenza a Milanello sarà importante».

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