Roma - "L’emergenza rifiuti nella regione Campania, esplosa in forma di protesta violenta dopo oltre 10 anni di gestioni commissariali e di governi regionali di centro-sinistra, ha messo in evidenza l’inadeguatezza del Ministro dell’ambiente, del territorio e del mare onorevole Alfonso Pecoraro Scanio a svolgere il ruolo affidatogli". È questa la motivazione principale della mozione di sfiducia contro Pecoraro Scanio presentata ufficialmente dal gruppo di Forza Italia alla Camera. La mozione è firmata dal capogruppo Elio Vito, dal coordinatore Sandro Bondi, del suo vice Fabrizio Cicchitto, dai componenti del direttivo del gruppo e da tutti i parlamentari campani di Forza Italia.
Nella mozione, il ministro viene accusato di essersi sempre opposto ai termovalorizzatori e di aver messo in atto un "blocco" per la loro realizzazione attraverso la gestione della valutazione di impatto ambientale. Dunque , quando dice di non avere responsabilità nella vicenda , mette in atto "una fuga dalle responsabilità non degno di un rappresentante di governo". Ma le responsabilità di Pecoraro non si esauriscono nella vicenda dei rifiuti.
Colpa di Pecoraro, sottolinea la mozione, l’annullamento dell’iter per la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina; il blocco alla costruzione di nuove centrali a carbone, rigassificatori, termovalorizzatori, nonchè della partecipazione dell’ Italia allo sviluppo del nucleare sicuro. Tutti i no di Pecoraro, sostiene il documento di forza Italia, solo nel settore energetico costano al paese 40 miliardi di euro "e raggiungeranno i 200 miliardi di euro nel 2020 se si proseguirà con il medesimo indirizzo".
Critiche anche sul versante delle grande opere, con in testa l’alta velocità Torino-Lione esclusa dalle finalità della legge obiettivo "per volontà del ministro".
Su tutti questi temi Pecoraro, "contravvenendo alle proprie funzioni di governo , è costantemente schierato con le posizioni più estreme e in definitiva oscurantiste e settarie". Per questo, conclude la mozione, "la Camera esprime la propria sfiducia al ministro e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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