Rifondazione protesta: «Burlando ci snobba»

«Il nostro pacchetto di mischia è ormai definito con Pd-Idv-Sel. E anche se non è così semplice trasferire il sistema di alleanze dal locale a livello nazionale, possiamo lavorare tranquilli sapendo di essere stati bravi». Bastano queste parole, pronunciate dal presidente della Regione Claudio Burlando nel day after elettorale e riportate in sintesi in un dispaccio di agenzia, per suscitare un vespaio di polemiche. Innanzi tutto, da parte di Rifondazione comunista che, nella frammentazione della sinistra, si trova un po’, come dire?, isolata in un angolo. E allora, Sergio Olivieri, segretario regionale del partito che fu di Bertinotti, eccepisce: «Ma come? - scrive Olivieri in una nota ufficiale - Burlando rilancia il modello di alleanza che ha permesso al sua elezione, ma si ricorda di tutti tranne che della Federazione della sinistra». E allora delle due l’una, incalza il segretario di Prc: «O si tratta di una semplificazione dell’agenzia, o di un’amnesia del governatore». In ogni caso, inaccettabile! «Insomma - conclude perentorio Olivieri - la Federazione della sinistra e i comunisti propongono a tutte le forze democratiche e di sinistra la costruzione di un vasto fronte unitario e democratico per cacciare Berlusconi. Crediamo che condivida anche Burlando. Se invece avesse cambiato idea, basta dirlo: siamo pronti a trarne le conseguenze in Regione e nei territori».
Altre reazioni al dopo voto: «In politica ci sono momenti alti e bassi, ieri c’è stata una sconfitta evidente del centrodestra. Berlusconi ha fatto un errore, ha sbagliato a puntare troppo sulla politica nazionale piuttosto che ai problemi concreti dei cittadini, ma è fisiologico dopo ben tre elezioni vinte di seguito»: è il giudizio del capogruppo del Pdl in Regione, Matteo Rosso. Che aggiunge: «Ora è il momento della riflessione e della umiltà. Dobbiamo tornare a confrontarci da vicino con il territorio tenendo ben presente che Berlusconi potrà dare ancora tanto al partito, perché il partito è lui». Il vicepresidente Pdl del Consiglio regionale Luigi Morgillo afferma che «è necessario fare una profonda riflessione, dal governo fino a noi, per capire come tornare a vincere». Per il consigliere Pdl Roberto Bagnasco «non è il caso di cercare troppe spiegazioni perché è evidente che c’è stato un voto contro l’asse Berlusconi-Bossi. Non c’è una alternativa valida a questo Governo, per risalire bisogna però recuperare il rapporto con l’Udc». Secondo Raffaella Della Bianca,consigliere regionale Pdl, «una caduta così forte ci voleva perché può provocare una reazione positiva. Dobbiamo recuperare il rapporto con i tanti giovani, ma per farlo serve un ricambio di dirigenti».

Critico anche il consigliere Pdl Alessio Saso: «In un partito normale dopo una sconfitta del genere si farebbe la rivoluzione - dichiara - ma noi siamo un partito particolare e non la facciamo. È necessario però un cambiamento rapido al nostro interno».

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