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Riforma della giustizia Berlusconi: "Evitare la dittatura dei giudici"

Il Cav in un audiomessaggio ai Promotori della Libertà: "Una riforma epocale, il Csm non sarà più una terza Camera politica. Vogliamo farlo dal 1994, ma Fini ce lo ha sempre impedito". Vuoi capire la riforma? Te la spieghiamo no: vai allo speciale

Riforma della giustizia 
Berlusconi: "Evitare 
la dittatura dei giudici"

Milano - Il presidente del Consiglio torna a parlare di giustizia e lo fa con una lettera inviata al sito dei Promotori della Libertà. "Il grande Alexis de Toqueville diceva: "Tra tutte le dittature la peggiore è quella dei giudici". Ecco con questa riforma noi cercheremo di evitare che questo ci accada e voi dovete darci una mano per spiegarlo a tutti gli italiani".

"La riforma restituisce la fiducia ai cittadini" "Abbiamo approvato la riforma della giustizia, una riforma che ho definito epocale perchè è rivolta a creare le condizioni per restituire ai cittadini la fiducia in un servizio fondamentale dello Stato quale deve essere la giustizia giusta, che si ottiene attraverso un giusto processo, il processo dove l’accusa e la difesa sono poste sullo stesso piano di fronte a un giudice finalmente terzo, finalmente indipendente dal pm".

"Stop allo strapotere del Csm" Il primo intervento della riforma della giustizia "sarà la separazione delle carriere tra la magistratura giudicante e l’ordine degli avvocati dell’accusa, che sarà sancita con l’istituzione di due Csm, entrambi presieduti dal capo dello Stato, con un eguale numero di consiglieri togati cioè di magistrati e di consiglieri laici, cioè consiglieri nominati dal Parlamento", prosegue il Cavaliere. "Si porrà fine allo strapotere delle correnti politicizzate della magistratura, che hanno trasformato il Consiglio Superiore della Magistratura in una specie di Terza Camera politica sempre pronta a criticare il governo e il Parlamento e ad intervenire addirittura con commenti sulle leggi in discussione alle Camere".

Riforma solo ora per colpa di Fini Dal ’94 la volontà era quella di mettere mano a una riforma della giustizia "ma i nostri sforzi sono stati puntualmente vanificati perchè una componente della maggioranza, Fini e i suoi, sono rimasti giustizialisti e statalisti e si sono messi sempre di traverso in accordo esplicito delle correnti si sinistra della magistratura".

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