Rilancio su costi e ricavi, ma il mercato non gira

La navigazione a vista del primo trimestre che aveva spaventato gli analisti della City è alle spalle e gli utili 2008 sono confermati, ma per centrare gli obiettivi del piano industriale Unicredit torna al retail. I numeri che Profumo ha illustrato ieri al mercato parlano di ricavi in crescita in media del 6,7% ogni anno e del 10-12% gli utili per azione (Eps). Ed è Confermata per fine dicembre una forchetta di 0,52-0,56 euro degli utili per azione. Obiettivi, visto il contesto del mercato, definiti «ambiziosi» da Profumo, ma che il mercato ha accolto con un calo in Borsa del 4,4%. Così al lavoro di banca commerciale, quello tradizionale al servizio di famiglie e pmi lontano dai prodotti finanziari, sarà destinato il 78% del capitale (contro il 68% di oggi) con la conseguenza di alleggerire la divisione banca di investimento che più ha sofferto durante la crisi. Il patrimonio si rafforzerà (7,1% il CoreTier 1 nel 2010) senza ricorrere ad aumenti di capitale. La stretta sui costi ha come obiettivo quello di fare scendere il peso dei lavoratori in Europa Occidentale dal 56 al 50% del totale.

Il cost-income si ridurrà dal 56% al 51% nel 2010 mentre l’Eva, il parametro che esprime il valore economico aggiunto (calcolato come differenza tra l'utile netto dell'operatività corrente e l'onere investito), migliorerà del 60%, passando da 2,9 a 4,8 miliardi. Sarà inoltre costruita un'unica piattaforma It su cui fare confluire nell’arco di 3 anni tutte le banche commerciali attive in Italia, Germania, Austria e Polonia.

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