Un rincorrersi infinito di ventagli e luci per Madama Butterfly

Un rincorrersi infinito di ventagli e luci per Madama Butterfly

Un gioco infinito di ventagli che ruotano, che danzano sul palcoscenico, che accolgono giochi di luce tingendosi d'oro, di bianco, o diventando eterei paraventi che mostrano in trasparenza la silhouette dei protagonisti. Questa la «Madama Butterfly» pucciniana vista dal regista Stefano Monti, in programma venerdì sera (con replica domenica 12, sempre alle 21.15) alla fortezza del Priamar di Savona, ultimo appuntamento lirico del cartellone estivo dell'Opera Giocosa. Una regia che si allontana dalla rappresentazione realistica, oleografica, e predilige invece l'evocazione simbolica, attraverso rituali e movimenti controllati, composti, tipici del teatro orientale.
«Mi è stato prezioso l'aiuto di Monique Arnaud - Monti è scrupoloso e attento alla ritualità orientale - unica docente occidentale del Teatro del No giapponese. Con lei ho studiato la presenza e l'interazione delle figure sul palco, e ho cercato di ottenere una realizzazione moderna, dinamica, ma nel pieno rispetto della tradizione orientale. Ho voluto sottolineare tre dei momenti più particolari dell'opera proprio con la presenza di Monique: sarà lei, sullo sfondo, a "danzare", a muoversi, valorizzando i forti sentimenti espressi dalla musica. Mi riferisco all'entrata in scena della piccola Cio-Cio-San, al coro a bocca chiusa e all'inizio del terzo atto, che è poi l'attesa della povera Butterfly, quando si culla nell'illusione di rivedere il suo sposo».
Insomma, non ci sarà quindi la casetta in cima alla collina di Nagasaki, ma il Giappone diverrà invece terra astratta, senza tempo, evocata proprio da questa incessante danza di ventagli e in aperto contrasto con l'occidente, ridondante, istintuale; un contrasto che del resto esiste sullo spartito stesso. «Non è una lettura che stravolge l'opera - continua Monti - pur allontanandosi dalle rappresentazioni "tradizionali"; semplicemente ho puntato sulla suggestione che l'oriente, con il suo fascino, può donare allo spettatore».
Sul podio, il maestro Gianpaolo Bisanti, che dirige l'Orchestra Sinfonica di Savona. Coro Lirico e Voci Bianche «Mascagni» di Savona, diretti da Franco Giocosa. Allestimento dell'Opera Giocosa.

Tra i giovani interpreti, grande attesa suscita la protagonista, Grazia Lee; debutta nella parte del tenente americano Pinkerton il tenore Salvatore Cordella, mentre Daniela Innamorati sarà Suzuki; ancora un debutto nella parte di Sharpless per il baritono Paolo Ruggiero e in quella di Goro per Gianluca Bocchino; nei panni dello zio Bonzo, Stefano Rinaldi Miliani; Daniele Girometti avrà i ruoli del Commissario Imperiale e del Principe Yamadori, e Maria Catharina Smits sarà Kate Pinkerton; i piccoli Elia Feci e Filippo Garbarini impersoneranno, alternativamente, il figlio di Butterfly.
Dopo la Butterfly la stagione al Priamar si concluderà con un concerto fuori abbonamento il 24 luglio, dedicato al musical.

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