Via libera dall’assemblea straordinaria degli azionisti di Risanamento al piano di salvataggio già omologato dal Tribunale di Milano e sottoscritto dalle banche creditrici del gruppo immobiliare (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Popolare, Bpm e Mps). La decisione è stata approvata dalla maggioranza dei soci presenti. In particolare, i soci hanno dato l’ok ad un aumento di capitale da 150 milioni (di cui 130 mln per cassa) e ad un prestito obbligazionario a conversione obbligatoria da 350 milioni di euro (scadenza 2014), oltre che ad una modifica statutaria (eliminazione del valore nominale delle azioni). Il piano di dismissione dell’ex area Falk e la ricerca di un partner industriale per Santa Giulia sono ancora in fase di stallo. In particolare per l’ex area Falk, ha indicato l’amministratore delegato di Risanamento Claudio Calabi, «ad oggi non abbiamo nulla di concreto nè accordi preliminari: quando ci sarà qualcosa la comunicheremo». Lo stesso vale anche per la ricerca di un partner industriale che sviluppi l’area di Santa Giulia: «Non c’è ancora nulla», ha precisato l’ad.
A fargli da eco è stato anche il presidente Vincenzo Mariconda che, rispondendo agli azionisti durante l’assemblea, ha spiegato che «il piano industriale e finanziario si muove nella direzione di dismettere una serie di cespiti ma in tempi lunghi». Inoltre, ha aggiunto, «l’impegno del cda è di realizzare i contenuti del piano». Quanto all’aumento di capitale di 150 milioni la società si attende che verrà sottoscritto entro fine settembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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