Rissa nella casbah: in viale Bligny un altro omicidio

E con l’omicidio di un egiziano, accoltellato l’altra notte durante una rissa, siamo a quota due. Due omicidi in viale Bligny 42, uno stabile di 275 appartamenti occupati da clandestini e pregiudicati. Senza contare gli arresti di stupratori, spacciatori, terroristi e rapinatori. L’ultimo appena tre giorni fa. Per questo da tempo è chiamato «casbah» o «fortino della droga», tanto che ora Riccardo De Corato ne chiede, in base al decreto del ministro dell’Interno Roberto Maroni, la confisca.
L’ultima vittima è un egiziano di 32 anni, El Randy Mohammadin Abdel El Fattah, residente nello stabile anche se «stranamente» regolare e incensurato. L’altra sera verso le 23.30 i carabinieri intervengono con sei equipaggi, il minimo visto il luogo, dopo la segnalazione di una rissa. Quando arrivano trovano solo il personale del 118 che sta assistendo il nordafricano a terra. Dalle prime ricostruzioni, sembra che all’inizio ci sia stata la discussione tra due persone fuori dallo stabile che poi prosegue all’interno, degenerando presto in rissa. Una mischia a cui partecipano forse una ventina di persone.
L’egiziano viene portato al Policlinico e operato d’urgenza, ha ricevuto almeno quattro coltellate di cui una al cuore. Ferite troppo gravi, muore verso le 9. E viale Bliny 42 torna a fare titolo in cronaca. Costruito nel 1906 per ospitare attività produttive, è stato poi frazionato in 275 alloggi, con altrettanti proprietari, e da almeno una ventina d’anni è in mano a un piccola comunità criminale. Non è sicuro passarci davanti, più di un tassista è stato rapinato. L’ultimo giovedì: un italiano di 38 anni scende in strada, punta la pistola alla testa delle vittima e se ne scappa dentro con 450 euro. Arrivano i carabinieri che devono rincorrerlo fin sui tetti per arrestarlo.
Ma quello di viale Bligny 42 e un «eterno ritorno» sulla cronaca, basta sfogliare gli archivi. Febbraio 2005 arrestati cinque spacciatori, sequestrato un chilo tra cocaina ed eroina. Maggio 2006 un marocchino di 25 anni tenta di stuprare un italiana fidanzata dell’amico tunisino: lui cerca di difenderla e viene accoltellato a morte. Settembre 2006, una studentessa universitaria diretta alla vicina Bocconi viene pesantemente molestata da un senegalese. Febbraio 2008, due curdi iracheni di 24 e 33 anni, pregiudicati e clandestini, dopo aver fatto tappa in uno dei 275 appartamenti, sequestrano e violentano un connazionale di 20 anni. Maggio 2008, i carabinieri arrestano un ecuadoregno clandestino di 19 anni, dopo lo stupro di una peruviana di 17 anni.
«In seguito all’ennesimo grave episodio - dice Riccardo De Corato, vice sindaco e assessore alla Sicurezza - è necessario che il palazzo venga controllato e la Questura verifichi la possibile confisca.

Se è vero che l’immobile è noto per la frequentazione di irregolari, oggi, grazie al decreto sicurezza, è possibile porlo sotto sequestro. Un provvedimento el resto già scattato in città una decina di volte dall’entrata in vigore del provvedimento Maroni».

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