Un ristorante lungo 360 chilometri

Un ristorante lungo 360 chilometri

Sole, vento e salsedine sono i migliori «condimenti» dei menù estivi. È per questo che molti romani approfittano del week-end per concedersi una gita nei ristoranti del litorale, alla ricerca del pesce migliore. E le proposte di qualità non mancano. È una vera e propria porzione di storia - la più golosa - di Formia, Chinappi, attivo dal 1957. Si comincia con «sfizi» crudi, marinati e cotti per proseguire con pescato di Gaeta, in una carta regolata dal mercato giornaliero, che unisce piatti tradizionali e tocchi creativi, dal Filetto di ricciola in crosta di patate a quello di tonno in pasta fillo su crema di cipolle rosse e puntarelle in salsa di soia. Il «piatto del buon ricordo» è il Calamaro padellato al profumo di rosmarino con verdure (via Anfiteatro 8; 0771790002). Seguendo il litorale si arriva all’Antico Vico, nel cuore di Gaeta. Il menù cambia in base alle disponibilità del mercato ittico. Da provare, la Tiella, tipico piatto del borgo, composta da due strati di pasta ripieni di calamaretti o polpo, sardine o baccalà (piazza Cavallo 2; 0771465116). Semplicità, genuinità e gusto sono le promesse degli Archi a Sperlonga, a partire dalle Linguine con telline (via Ottaviano 17, Sperlonga; 0771548300). L’appuntamento al Circeo è alla Cruz: prima magari l’aperitivo di crudi con vista sul golfo (piazzale delle Crocette; 3347763877). Irresistibili a Sabaudia le creazioni di Fabio Bocchini, chef dell’Azienda, che trasforma in piatti di alta cucina materie prime semplici, in un trionfo di gusto, dai Gamberoni in pasta katayfi con riduzione di aceto balsamico ai Crudi di gamberi rossi, ostriche e tartufi (via Torre Paola 6; 0773596800).
Diversi gli indirizzi ad Anzio. È un classico, dal 1950, Alceste al Buon Gusto, che propone antipasti caldi e freddi, per proseguire con primi e secondi di pesce, fino ad arrivare ai crostacei, tra gamberoni di Anzio e aragosta di Ponza (p.le Sant’Antonio 6; 069846744). Stile da trattoria ma piatti d’alta cucina da Pierino: tradizione e creatività in un susseguirsi di sapori che appagano e divertono il palato (piazza Battisti 5; 069845683). Di fronte all’imbarco per Ponza, Romolo al Porto. Tra le specialità, i Maltagliati fatti a mano con sugo di coccio e scorfano e il Millefoglie di patate e merluzzetti con primosale (via Porto Innocenziano 19; 069844079).
Per chi Ponza non vuole solo guardarla, una doppia proposta. Le Tagliatelle al nero di seppia, cucinate a risotto, con gamberoni imperiali, sono la ricetta del mese all’Acqua Pazza, che oltre a pesce e crostacei, vanta «fuori-menù» sorprendenti (corso Pisacane 10; 077180643). Sono griffati Orèstorante i Bucatini all’amatriciana di pesce. Ideati nel 2000 come derivazione dei rigatoni al cartoccio, sono diventati una tradizione del locale (via Dietro la Chiesa S. Maria 3, 077180338).
Torniamo sulla terra ferma, nei pressi di Latina: a Borgo Grappa tocca al Funghetto. Gestione giovane, calda accoglienza e una curatissima carta con golose proposte di pesce (via Litoranea 326; 0773208009). A Fiumicino, Pascucci al Porticciolo: la bontà dei piatti è quella di chi ama il pesce e riesce a renderlo prelibato con pochi gesti, nel tentativo di portare in tavola il sapore «vero» del mare (viale Traiano 85; 0665029204). Renatone da Puntarossa a Maccarese è garanzia di piatti ricchi per gusto e quantità, dai sauté ai fritti (via Monti dell’Ara; 066672300).

Attento a stagionalità e evoluzioni del territorio, Papeete è tra le migliori proposte di Ladispoli (Lungomare Regina Elena 23; 0699223200). Infine, a Civitavecchia La Scaletta offre il pescato locale in ricette semplici che ne esaltano la freschezza (l.go Gramsci 65; 076624334).

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