Altro che SuperMarta, nome di battaglia della Vincenzi, candidato sindaco dellUnione. A giudicare dalla grinta, la donna super della campagna elettorale per il Comune sembra essere Rita Erba. «Sento la Vincenzi parlare di Genova città europea, delle metropolitane... e ci sono 2500 persone che aspettano la casa popolare! - sbotta la Erba - Mi verrebbe voglia di portarla a fare un giro con me al mercato per vedere la ressa per strappare gli avanzi a fine giornata. Genova è sempre più povera, i soldi delle infrastrutture (ammesso che ci siano) io li userei per aiutare gli invalidi, gli anziani e i giovani che non riescono più a metter su famiglia. Ci sono anziani che vivono con 4 euro al giorno, altri strozzati dallIci che serve a ripagare gli sprechi del Comune. Perché non si parla di loro? Perché si pensa solo agli stranieri?».
Rita Erba ha lanciato ieri la sua corsa a sindaco della città. Con un obiettivo: «Mi basta un consigliere comunale. Se riusciamo a far eleggere uno dei nostri, possiamo dar voce alle nostre richieste». Per correre, senza laiuto dei partiti, servono prima di tutto le firme. Rita Erba rivolge un appello ai genovesi: «Ci servono almeno 500 firme per presentare la lista. Da lunedì metteremo dei banchetti nelle sedi delle circoscrizioni. Vogliamo farcela, a costo di ricorrere al porta a porta. Alla presentazione della nostra lista civica Movimento per i diritti siamo entrati nei negozi spiegando limportanza delle firme e ne abbiamo raccolto quattro. Non sono tante, lo so, ma ci abbiamo dedicato solo dieci minuti».
La signora non perde tempo: «Ho già pensato ai manifesti elettorali - racconta-. La mia faccia non sarà al centro, non voglio fare come i miei colleghi. Metteremo le foto delle persone a me più vicine e che saranno nella mia lista. Al centro, il nostro programma. Come dire: chi ci mette la faccia sposa anche il nostro piano di azione».
La corsa a sindaco le è costata qualche arrabbiatura in famiglia: «A casa nessuno voleva che mi candidassi, ho litigato con tutti. Ma alla fine lho fatto lo stesso, è una battaglia importante». Battaglia che promette di condurre denunciando gli sprechi, «come le borse di lavoro con cui si pagano quattro soldi delle persone che poi vengono mandate a lavorare in aziende private, diventando per queste manodopera gratis».
Fra i primi quattro a sostenere la sua lista ci sono un ex della Lega (come la stessa Erba) in arrivo da Milano, un trentenne con la laurea, una signora apprezzata per le cure e lassistenza agli anziani e una donna ora in ospedale ma che non ha rinunciato a dare sostegno alla combattiva signora. «Mi candido perché me lo chiede la mia gente, persone che non hanno alloggio o soldi per le medicine - prosegue-.
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