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Riti esoterici, ronde per salvare i gatti neri

Cominciano le ronde salva gatti neri. Proprio così. Un gruppo di volontari dell’associazione in difesa degli animali Aidaa comincerà a tenere d’occhio, soprattutto la sera, i luoghi frequentati dai gatti randagi per salvarli, a pochi giorni da Halloween, dal pericolo numero uno: il rapimento. I poveri mici rischiano grosso e, sembra assurdo, ma potrebbero finire nelle grinfie di chi, nella notte delle streghe, si diverte a mettere in scena macabri sacrifici e riti esoterici nei boschi. Dopo cinque anni di intensa campagna pro gatti neri e di ronde nei luoghi a rischio, il numero dei randagi immolati il primo novembre è calato. «Ma l’allerta resta alta - spiegano i volontari dell’Aidaa - soprattutto in certe zone, tra cui il Varesotto, conosciuto come uno dei luoghi magici della Lombardia e quindi oggetto di celebrazione di lugubri riti semi propiziatori. L’attenzione resta alta perché la morbosa attenzione verso i gatti neri da parte di persone che poi li uccidono o li torturano nel corso di vari riti è ancora presente, visto che il gatto nero ancora oggi viene considerato come animale portatore di jella».
Stando alle stime dell’osservatorio «pro gatto nero» sono almeno 30mila i gatti neri che per diversi motivi vengono uccisi ogni anno in Italia, come sono almeno 15milioni gli italiani che ogni giorno alla vista di un gatto nero fanno gli scongiuri.

Pertanto l’Aidaa lancia un appello ed invita ad aderire alle ronde l’invito ad aderire alle ronde per salvare gli animali.
«La questione delle uccisioni di gatti neri - spiega Lorenzo Croce, presidente del gruppo - è tremendamente seria e noi non abbassiamo la guardia».

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