Ritorno alle origini per gli Avion Travel

Gli Avion Travel e la tradizione musicale partenopea. Un doppio concerto-evento (appuntamenti alle 19 e alle 21) per chiudere il primo Festival della Canzone Napoletana. Si tratta di una prova aperta, una prima assoluta in cui la band di Peppe Servillo proporrà, oltre ai brani più noti incisi in napoletano (Na’ stella, Sogno biondo, E mo, Intermezzo), un repertorio scelto tra le canzoni da loro più amate e che maggiormente hanno influenzato la loro storia musicale. E non sarà un concerto come gli altri ma una prova, nel «laboratorio» del Teatro Studio, una tappa di avvicinamento al repertorio napoletano che da anni stuzzica la fantasia degli Avion Travel. In occasione di una recente esibizione romana, Servillo aveva già parlato al Giornale di questo progetto, destinato probabilmente a vedere la luce su disco. «È un’idea che coltiviamo da anni», le parole del cantante. «Prima o poi dovremo confrontarci con quel paesaggio e quella umanità, come un attore che verso i 50 deve per forza fare uno Shakespeare. Il repertorio tradizionale napoletano è un patrimonio importante e per affrontarlo bene gli si deve dare una connotazione personale. Quindi, oltre che interpreti, si diventa anche un po’ autori. Da tanto tempo, in concerto, facciamo sempre canzoni napoletane, quindi ci stiamo avvicinando al progetto a piccoli passi. D’altronde, è una cosa che va fatta con delicatezza e rispetto».


La pubblicazione più recente degli Avion Travel è Danson metropoli, risalente a gennaio 2007 e dedicata interamente alle canzoni di Paolo Conte, rivisitate con la complicità dell’autore. La band si è esibita all’Auditorium proprio pochi giorni fa con lo spettacolo Uomini in frac, per i 50 anni di Nel blu dipinto di blu. In scaletta le canzoni di Domenico Modugno, riarrangiate in chiave jazz.

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