Cinque immigrati, fra i 21 che erano stati arrestati per la rivolta del 23 maggio nel Centro di Permanenza Temporanea di via Corelli, sono stati condannati nel tardo pomeriggio di ieri a pene comprese tra i 6 e gli 8 mesi di reclusione per danneggiamento. Quattro degli immigrati sono stati condannati a 8 mesi, senza la sospensione condizionale della pena. Il quinto immigrato ha scelto invece il patteggiamento a 6 mesi. Verrà invece processato con rito ordinario, il prossimo 23 giugno,un altro extracomunitario. Prima che l'udienza davanti al giudice Luigi Martino iniziasse, altri tre immigrati avevano fatto istanza di patteggiamento, ma poi l'avevano ritirata. Per uno di loro il pm Ermo aveva negato l'assenso, non essendo d'accordo nella concessione della sospensione condizionale. Altri cinque imputati hanno chiesto invece di essere ammessi al rito abbreviato.
In un'aula assediata dal caldo per l'impossibilità di aprire almeno in parte le finestre, il giudice ha disposto la separazione della deposizione dei sei che hanno chiesto i riti alternativi con trasmissione del relativo fascicolo all'aula delle direttissime, mentre ha proseguito l'udienza per gli imputati da giudicare con rito ordinario. Dopo la formale richiesta di prove delle parti, il giudice Martino ha rinviato per la prosecuzione al 23 giugno.
Per gli imputati che avevano chiesto il rito alternativo è cominciata a questo punto una complicata trafila procedurale. All'aula 1, dove il caso doveva approdare, il giudice Fabiana Mastroninico aveva già finito la sua udienza e si era allontanata. Il fascicolo è passato all'aula 2, dove il giudice Maria Luisa Balzarotti era impegnata con altri procedimenti.
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