da Roma
No al commissariamento. Le Regioni frenano sul dimensionamento degli istituti scolastici e chiedono lo stralcio dellarticolo 3 del decreto legge 154 che impone agli enti locali di approvare i piani di accorpamento delle istituzioni scolastiche cancellando soltanto dal punto di vista amministrativo quelle con meno di 500 alunni. Larticolo contestato prevede il commissariamento automatico per quelle Regioni che non presenteranno il piano entro il 30 novembre. Una norma voluta dal ministro dellEconomia, Giulio Tremonti apparsa come un ultimatum inaccettabile per gli enti locali che infatti ora rifiutano addirittura di sedersi al tavolo di confronto se quellarticolo non viene prima stralciato.
La decisione di rifiutare il confronto sotto la minaccia del commissariamento è stata presa dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, e subito condivisa dagli altri governatori. «Lo stralcio è una condizione irrinunciabile. Siamo venuti a conoscenza di questarticolo che ci interessa direttamente soltanto leggendo il testo - dice Errani - Testo che oltretutto riguarda la sanità e non la scuola e senza aver avuto dal ministero alcuna comunicazione». Quello che le Regioni però non precisano è che il piano di dimensionamento degli istituti fu varato dal governo Prodi nel 98 quando era ministro Luigi Berlinguer e fino ad ora è rimasto lettera morta.
La rivolta dei governatori in difesa delle mini scuole
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