(...) A monte dellaggressione ai poliziotti, lesclusione di alcune famiglie rom dallassegnazione dei container nel campo tre, ultimo dei tre campi regolari dellarea Triboniano. Fino a laltro ieri i nomadi che si sono resi protagonisti degli atti di violenza contro le forze dellordine - settantasette nuclei familiari, per una stima di 250 persone - erano accampati nel «campo quattro», totalmente abusivo e non a norma, il cui abbattimento era previsto per la giornata di ieri, in linea con quanto decretato nel «patto per la legalità» siglato nei mesi scorsi dal Comune.
«Abbiamo riscontrato una situazione drammatica, dal punto di vista igienico e di sicurezza, nel campo abbattuto» ha dichiarato Tullio Mastrangelo, direttore del settore Sicurezza del Comune, sul posto ieri per mediare con i riottosi. «Era assolutamente necessario far piazza pulita della baraccopoli - ha commentato - per lo stesso interesse dei nomadi. Mantenere dei bambini in condizioni simili equivale a ucciderli».
Ma i padri e fratelli maggiori dei bambini in questione non erano dello stesso avviso. Dopo aver inscenato in mattinata un sit-in di protesta davanti a Palazzo Marino, verso luna sono tornati al campo e, alla vista delle ruspe che sgomberavano larea dove vivevano, hanno dato fuoco alle macerie di quella che fino al giorno prima era la loro favela. Quindi hanno cercato di invadere il campo tre, scontrandosi con gli occupanti regolari dellarea. Respinti nel tentativo di impossessarsi della baraccopoli vicina, si sono asserragliati nel campo due, e da lì hanno bersagliato i poliziotti, intervenuti nel frattempo a spegnere la rivolta e per proteggere i Vigili del fuoco impegnati a sedare le fiamme, in tutto quattro o cinque focolai.
E qui è iniziato il tira e molla tra i rom e rappresentanti di Palazzo Marino, una trattativa fatta di urla e risposte, passi avanti e dinieghi. Verso le sette del pomeriggio sono intervenuti sul posto anche una cinquantina di carabinieri in assetto anti-sommossa, giunti nel momento in cui sembrava inevitabile lo scontro.
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