da Bologna
Un gruppo di cittadini extracomunitari è fuggito ieri sera a Bologna dal Centro di permanenza temporanea che si trova in via Mattei, alle porte della città. Intorno alle 18 nella struttura si sarebbe sviluppata una rivolta, durante la quale alcuni ospiti, fra quelli che sono in attesa di essere identificati e espulsi, dopo aver tentato, senza riuscirsi, di sfondare il cancello della struttura con una panchina in cemento, sono fuggiti scavalcando il muro di cinta.
Gli agenti impegnati nella vigilanza ne hanno fermati sei mentre gli altri hanno fatto perdere le loro tracce nei campi della campagna circostante.
Intanto il capoluogo emiliano sta stendendo il bilancio dello street-rave parade di sabato notte. LUppi, lassociazione dei piccoli proprietari immobiliari, ha denunciato i danni della parata che ha attraversato la città per terminare al Parco Nord: vetrate infrante, portoni antichi dannegiati, strade maleodoranti, vicoli utilizzati come wc e scritte antiproibizioniste sui muri.
I residenti hanno segnalato i danni subiti dal passaggio del corteo telefonando allassociazione. Da tutti parte ununica domanda: chi pagherà i danneggiamenti e chi provvederà ai risarcimenti? Per rispondere a queste richieste lassociazione ha deciso di mettere a disposizione i propri consulenti e legali per fornire assistenza ai propri associati e per avviare, eventualmente, richieste di risarcimento danni, in primis agli organizzatori della manifestazione e, in seconda battuta, al Comune di Bologna.
«È molto deprimente pensare che tra pochi giorni i proprietari di case dovranno pagare lIci - ha commentato Alberto Zanni, presidente provinciale e vicepresidente nazionale dellUppi - e, contemporaneamente, provvedere a rimediare anche i danni alle loro abitazioni. Danni provocati, rigorosamente, da altri».
Il sindaco Sergio Cofferati ha promesso che non sottovaluterà i problemi ma ha anche dichiarato che «gli effetti sulla città del rave sono stati più contenuti rispetto al passato per effetto del diverso percorso e per merito del lavoro della Polizia di Stato, di quella Comunale e degli operatori sanitari».
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