Rivoluzione in corso Buenos Aires: via asfalto da marciapiedi e dehors

Buenos Aires si rifà il look. Partiranno tra circa due mesi i lavori per la riqualificazione della quarta via commerciale d’Europa. La filosofia ispiratrice dell’intervento è rendere ancora più bella e più vivibile l’intero corso. Con marciapiedi larghi uguali e più parcheggi per moto e biciclette. A breve i milanesi potranno passeggiare senza dover sgomitare tra la folla, sedersi a bere un caffè al sole o scegliere Buenos Aires come meta per una giro in bicicletta. Grazie alle rastrelliere i ciclisti sapranno dove legare il loro mezzo senza intralciare il passaggio. Il tutto senza modificare la viabilità.
Sono circa dieci anni che i commercianti chiedono un restyling dell’arteria commerciale più importante della città: «Si parla tanto di Buenos Aires, ma nessuno per anni si era interessato alla riqualificazione. Ora finalmente - commenta Luigi Ferrario, presidente di Buenosaires futura - l’amministrazione risponde alle nostre richieste». I 350 negozianti, di cui 23 gestori di bar, aspettano da quasi un decennio una nuova pavimentazione in pietra, marciapiedi uniformi che lascino spazio a sedie e tavolini, senza che questi creino intralcio ai pedoni e d’accordo con i residenti, una nuova illuminazione. Un miraggio? No, basta fare un po’ di ordine - ha pensato Palazzo Marino -: basta uniformare la larghezza dei marciapiedi, estendendoli dove si restringono improvvisamente e restringendoli dove invece si allargano senza motivo. Come? Mettendo ordine tra i posti auto, che in alcuni tratti corrono lungo i marciapiedi e in altri sono disposti a lisca di pesce. Alla fine dei lavori i parcheggi saranno tutti paralleli ai marciapiedi, mentre saranno ricavati almeno 200 posti per moto, disposti a lisca di pesce. Obiettivo del progetto restituire ordine al disegno urbano della strada, inserendo elementi che ristabiliscano la geometria perduta.
Non si preoccupino gli automobilisti, che continueranno ad avere lo spazio di sempre perché il cantiere non invaderà la carreggiata. «I cantieri - spiega Bruno Simini, assessore ai Lavori pubblici - della durata di un anno circa, non invaderanno la carreggiata perché insisteranno sui marciapiedi. Abbiamo stabilito di procedere per lotti, ovvero si partirà da un lato della strada, aprendo il cantiere per un tratto, da semaforo a semaforo, diciamo, e una volta chiuso si passerà la segmento successivo, e così via».
Finalmente le signore non dovranno più «litigare» con il tacco della scarpa rimasto infilzato nel bitume sciolto. Dite addio all’asfalto, la pietra beola prenderà il suo posto. E la scelta che ha una duplice valenza: conferisce un certo allure al corso, essendo un materiale pregiato, garantendo sicurezza e confort, soprattutto ai piedi delle donne.
Ordine è la parola chiave dell’intervento. Per questo l’assessorato all’Arredo urbano di Palazzo Marino si sta occupando di rimuovere pali, orologi e cartelli stradali in eccesso. Non solo, anche le cabine del telefono verranno sostituite quelle nuove, ovvero postazioni telefoniche scoperte. «Ringrazio l’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo - commenta Simini - che si sta occupando, con il suo staff, di mettere ordine tra orologi, pali, cartelli in eccesso». Via anche i pali dell’illuminazione: il nuovo sistema di luci, che verrà inaugurato il 9 febbraio dal sindaco - è sospeso. Un sistema che fa luce non solo sulla carreggiata, ma anche sui marciapiedi per una migliore sicurezza dei residenti, ma anche dei pedoni. Le lampade faranno una luce bianca e non più giallastra, che sarà riflessa dalla pietra bianca dei marciapiedi.
I lavori saranno finanziati completamente dalle casse comunali: con due milioni di euro circa verrà anche completata la pavimentazione di via Spallanzani che nell’ultimo tratto è coperta di asfalto e sarà piantato qualche albero in piazza Oberdan.

Nona spettatevi quindi un viale alberato: in corso Buenos Aires per via della metropolitana e dei sottoservizi è impossibile piantumare degli alberi.
«Terremo informati costantemente cittadini, commercianti, residenti - conclude Simini - in tempo reale dello stato di avanzamento dei lavori».

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