Cronaca locale

Rivoluzione sicurezza con 50 agenti in più e centrale radio unica

Arrivati i poliziotti promessi dal Viminale e si studia un centralino sul modello Expo

Rivoluzione sicurezza con 50 agenti in più e centrale radio unica

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Cinquanta agenti in più a Milano. Sono 217 gli agenti in prova e 9 gli effettivi arrivati in città tra il 21 e il 26 giugno. Da cui vanno tolti i 177 agenti trasferiti in altre città. Che fa appunto 49 uomini, pari a un intero commissariato, a supporto degli agenti in servizio a Milano.

Sono i rinforzi che il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi aveva promesso a maggio intervenendo al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, anche in risposta agli ultimi episodi di aggressioni e violenze che hanno terrorizzato i milanesi in primavera. A essere precisi il titolare del Viminale aveva promesso 250 uomini su Milano, ma a questo primo invio bisognerà aggiungere gli agenti che arriveranno nella seconda tranche di dicembre.

Ora i 217 agenti arrivati dovranno superare i due mesi di prova prima di essere confermati come effettivi. «Questa è una svolta positiva - commenta Mauro Guaetta, segretario generale Coisp Milano - che dimostra l'attenzione del ministro dell'Interno e del nuovo capo della polizia Vittorio Pisani nei confronti della nostra città e degli agenti che vi operano. Cinquanta nuovi agenti fanno ben sperare anche per il futuro».

È un periodo di grandi cambiamenti nell'organizzazione della sicurezza nelle città italiane. In particolare sembra che il Prefetto Pisani voglia sospendere l'Atto ordinativo unico, che sarebbe dovuto entrare in vigore il 21 luglio, e che per Milano significa lasciare intatto il servizio di Polmetro, ovvero la squadra di 40 agenti di polizia che prestano servizio nelle nostre metropolitane. Sembra, dunque, che Pisani voglia fare un approfondimento organico sul sistema della sicurezza e già da settimana prossima si confronterà con il questore Giuseppe Petronzi a questo proposito.

Tra le idee sul tavolo, sembra che si stia già lavorando alla definizione della Centrale radio unica, sul modello di quanto realizzato per Expo 2015. Si trattava di una centrale unificata, con sede in via Drago, che aveva la peculiarità di vedere insieme tutte le forze dell'ordine.

Attualmente infatti il centralino laico, il 112 per intenderci, riceve le chiamate, le registra e poi smista gli interventi a seconda delle zone di competenza. Questo significa che gli interventi delle volanti e delle gazzelle sono «rallentati» dal passaggio di consegne. Con la centrale unica, pensata in vista delle Olimpiadi del 2026, il fatto di avere nella sede della centrale tutte le forze dell'ordine permetterebbe di passare la chiamata in diretta e quindi di organizzare l'intervento, magari interforze. Intervento che sarebbe più rapido, più efficace e garantito da una collaborazione tra le diverse forze dell'ordine.

Ma è il sistema della sicurezza in città che potrebbe subire delle modifiche, a partire dall'organizzazione dei commissariati. Sulla base del principio, caro a Pisani, di una polizia più vicina e utile ai cittadini, sembra che si potrebbe arrivare a una rivisitazione della rete dei distretti o commissariati. Attualmente sono 22 i distretti per i 9 municipi: l'idea sarebbe quella di portarli a 9, uno per municipio, e di trasformare i commissariati «in eccesso» in poli amministrativi. Il vantaggio sarebbe quello di accorpare volanti, digos, polizia giudiziaria nel distretto di riferimento del municipio, che guadagnerebbe in pattuglie e uomini.

Questa operazione permetterebbe anche di agevolare il dialogo e l'interlocuzione diretta tra municipio e forze dell'ordine, rendendola più efficace.

Gli altri distretti invece rimarrebbero sul territorio con le classiche funzioni amministrative per passaporti, porto d'armi, ufficio denunce, a vantaggio appunto dei cittadini.

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