Appuntatevi questi due nomi: Edda e Il Teatro degli Orrori. Il primo è il milanese Stefano Rampoldi, che a metà degli anni Ottanta, alla testa dei Ritmo Tribale, aveva dato nome corpo e voce all'idea romantica e maledetta del cantante bello e dannato; i secondi, veneziani, possono forse fregiarsi del titolo di rock band alternativa del momento. Entrambi sono in concerto questa sera a Milano - Edda suona al Teatro Blu di via Cagliero, all'interno di un happening che unisce musica dal vivo a degustazioni di vini lombardi (ore 21.30, ingresso 15 euro), mentre Il Teatro degli Orrori è di scena con Linea 77, Pino Scotto, Velvet e Beatrice Antolini all'Alcatraz di via Valtellina 21 all'evento targato «Rock Tv Night» (dalle 20, ingresso gratuito) - ed entrambi sono riusciti nell'impresa di ridare senso e spessore al rock d'autore. Per farla breve: chi è convinto che nel rock alternativo il testo non è mai stato percepito troppo centrale e nemmeno necessario, ha finalmente a disposizione materiale per ricredersi. Nello specifico: Semper biot (sì, in milanese: c'è bisogno di tradurre?), il primo album solista del redivivo Edda, riemerso dal nulla dopo una dozzina danni di silenzio (fatto di dramma e di redenzione: uscito dal tunnel della tossicodipendenza, ora lavora come operaio per una ditta che fa ponteggi!); e A sangue freddo, l'ultimo cd del Teatro degli Orrori. Quello dell'ex Ritmo Tribale è un disco nudo, di folk-rock sospeso tra un senso di tragedia imminente e un miracolo altrettanto a portata di mano. Un album di una portata poetica fuori del comune, diviso tra la spinta al nichilismo e la trascendenza verso la salvezza dell'anima, tra ciò che la carne propone e quello che lo spirito suggerisce. Una vera e propria finestra sull'anima di Edda (ma in cui è possibile riconoscersi), che trasuda verità ed emozione.
Irriverente e politico il lavoro dei veneziani, che con il loro rock (duro e d'impatto) puntano deliberatamente sulla provocazione, come nel caso della controversa rilettura del Padre Nostro: «In giro c'è voglia di contenuti, di non farsi rintronare dal monopolio dell'informazione che ci attanaglia» sostengono. LT- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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