Rolling Stone Il post-rock scozzese dei Mogwai

Intro pianissimo, ritornello fortissimo, finale pianissimo. Ridotto all'osso è questo lo standard compositivo dei rocker scozzesi Mogwai. Una formula estetica ormai ben collaudata che li ha trasformati nei campioni incontrastati della via britannica al post-rock. Si dice post-rock, e si sente musica per lo più strumentale alle soglie dell'astrazione, incentrata in prevalenza, se non esclusivamente, sulle chitarre elettriche. Quelle del leader Stuart Braithwaite e del collega John Cummings (a cui si affiancano il bassista Dominic Aitchison, il batterista Martin Bulloch e il tastierista-chitarrista Barry Burns). Ciò che ne consegue è un suono praticamente inconfondibile, al tempo stesso epico ed impressionistico, dove melodie rarefatte e circolari sono sapientemente alternate a passaggi decisamente più movimentati. Stasera al Rolling Stone di corso XXII Marzo 32 (ore 20.

30) il quintetto di Glasgow, che tra l'altro nel 2006 ha realizzato la colonna sonora di «Zidane a 21st Century Portrait», film documentario sull'ex campione francese, presenta «The hawk is howling», sesto album in carriera, col quale riesce a mettere a frutto tutta la propria esperienza decennale. A suon di rock naturalmente.

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