Rom a scuola, incertezza sui numeri

La farsa della scolarizzazione dei rom, ampiamente pubblicizzata da Bruno Vespa nel suo ultimo libro, è, forse, a una svolta. Un ente esterno dovrebbe monitorare infatti le frequenze scolastiche.
Lo ha annunciato ieri Laura Marsilio, assessore comunale alle politiche scolastiche nel corso del suo intervento in diretta a Radio Incontro. «In Comune - spiega l’assessore - c’è un bando che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione che costava due milioni di euro per la scolarizzazione dei rom, più abbiamo avuto un milione e trecentomila euro per il loro trasporto scolastico. C’era una criticità evidente legata al bando che è quella legata ai dati sulle frequenze dei bambini che venivano forniti dagli stessi enti dell’appalto. Stiamo predisponendo un avviso pubblico per dare questo incarico a un ente di ricerca esterno». Ufficialmente sono iscritti alle scuole capitoline circa duemila bimbi rom «ma la frequenza - aggiunge l’assessore - è di meno della metà, diciamo intorno al 20-30 per cento».
«Una delle iniziative dell’amministrazione - aggiunge Marsilio - che potrebbero essere utilizzate anche dai giovani nomadi per rispondere all’abbandono scolastico di medie e superiori, potrebbe essere anche quella delle scuole di arti e mestieri che possono fornire uno strumento alternativo di formazione e scolarizzazione per chi non adempie all’obbligo scolastico».
Intanto non si è ancora spenta l’eco della denuncia di Bruno Vespa sulla scolarizzazione burla che l’Arci corre ai ripari contestando le cifre del popolare conduttore di «Porta a Porta». «Vespa non dice la verità, il 50 per cento dei bambini rom - dicono dall’Arci - inseriti nel progetto di scolarizzazione gestito dall’Arci solidarietà Lazio viene promosso al termine dell’anno scolastico». Il presidente di Arci Solidarietà, Sergio Giovagnoli, sottolinea come i dati diffusi da Vespa e successivamente ripresi da alcuni quotidiani, siano «falsi per quanto riguarda il numero degli iscritti e dei promossi, «stiamo studiando la possibilità di intentare causa a Vespa - dice - e chiedergli un risarcimento danni al momento dell’uscita del suo libro». «Il 50% dei bambini rom sui quali lavoriamo viene promosso - spiega Giovagnoli - l’ultimo bando prevede interventi complessivamente su 2027 bambini: noi gestiamo 4 lotti, per un totale di 7 campi e 2 piccoli insediamenti». In questi campi, secondo i dati diffusi dall’Arci, sono circa 860 i bambini direttamente gestiti dall’associazione dedita ai servizi sociali, al progetto di scolarizzazione dei rom lavorano 60 operatori dell’Arci e 25 volontari impiegati nel servizio civile. «Coloro che percepiscono un compenso per le attività svolte nel progetto guadagnano una media di 750 euro al mese - continua Giovagnoli - anche per quanto riguarda i dati sui trasporti vogliamo precisare che ciascun bambino cosa 1038 euro all’anno, pari a 4,50 euro al giorno».


Giovagnoli ha spiegato inoltre che l’Arci ha chiesto da mesi un incontro con l’assessore alle Politiche scolastiche del Comune di Roma, Laura Marsilio «fino ad ora siamo riusciti a parlare solo con una sua assistente che ci ha riferito della volontà di effettuare un monitoraggio dell’opera che svolgiamo. Noi diciamo ben venga questo monitoraggio».

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