Rom, smantellata la baraccopoli sotto il ponte Bacula

I residenti ci speravano tanto (i numerosi reclami sotto forma di esposti giunti in Procura e i 7 sgomberi in due anni parlano chiaro) e finalmente ieri la baraccopoli sorta sotto il cavalcavia Adriano Bacula - area trafficatissima tra la zona Farini e la Bovisa - è stata smantellata. Sono stati ben 70 i rom allontanati ieri mattina dalla polizia ma soprattutto dai vigili urbani. E, fatto ancora più importante, «(...)per impedire la rioccupazione a breve cominceranno i lavori di recinzione dell’area, che dureranno un mese, seguiti a ruota da quelli dell’ex Marchiondi di via Noale» ha spiegato il vicesindaco Riccardo De Corato.
Secondo le testimonianze dei cittadini, prima di ieri mattina la situazione era allarmante. I rom avevano occupato la zona provocando la reazione dei residenti. Secondo le testimonianze degli abitanti, quotidianamente si assisteva a piccoli furti, disordini, scene di degrado. Come il lunedì e il giovedì di ogni settimana, quando l’Amsa passa per il quartiere a ritirare la spazzatura. I residenti mettevano i rifiuti fuori di casa e i rumeni passavano a svuotarli per cercare indumenti o cibo. «E poi eravamo noi a beccarci le sanzioni» spiegano i residenti. Sarà per questo che lo sgombero ieri è stato monitorato e sorvegliato fino alla fine dei lavori dalla gente del posto che vuole essere sicura che i rom non facciano ritorno.
Così, sguardo basso, schiena piegata da pesanti materassi e sacchi di indumenti, ieri i nomadi lanciavano un’ultima occhiata sotto il ponte, dove le ruspe e l’Amsa hanno ripulito l’enorme quantità di rifiuti disseminati lungo i binari.
Sono i residenti anziani sicuramente i più contenti di questo sgombero. «Ai tempi di Coppi e Bartali qui sotto passava il Giro d’Italia - commentano i nostalgici - l’altro giorno ho contato 12 topi passare. Per forza! Questa gente cucinava tutto qui sotto e poi accumulava i rifiuti nella sterpaglia».
Le ruspe ieri hanno sollevato tonnellate di spazzatura, ma per fare piazza pulita e smantellare montagne di carrelli della spesa, stendipanni e passeggini il loro lavoro è dovuto continuare fino a sera.
A chi era presente nella baraccopoli al momento dello sgombero è stata offerta la possibilità di andare in dormitorio mentre 5 famiglie, in tutto 27 persone per lo più bambini, sono state ospitate al Centro ambrosiano di solidarietà e alla Casa della carità diretta da don Virginio Colmegna.

«Ci siamo rimboccati le maniche» ha spiegato don Colmegna. «Ora inizia con loro un programma di integrazione “a lungo termine”. Bisogna aumentare la capacità di integrazione - ha concluso -. Se lasciamo il degrado, al degrado si aggiunge degrado»

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