Sfidando le leggi del clan, ha denunciato il marito che laveva massacrata di botte, rifugiandosi dai carabinieri con i suoi figli. Poco più tardi luomo è stato arrestato e madre coraggio con i suoi bambini ha trovato rifugio in una comunità protetta. La vicenda ha visto protagonista una giovane zingara che viveva con la figlia nel campo nomadi di Figino. Un paio di sere fa A.D. di 33 anni è stata presa a pugni , a calci e a bastonate dal marito, cinque anni più vecchio di lei. Non era la prima volta che accadeva, anche in presenza dei suoi sei bambini , dai tre ai sedici anni. Questa volta però la nomade ha deciso di farla finita ribellandosi; dopo qualche ora si è presentata pesta e malconcia alla caserma di Rho chiedendo aiuto.
Raccontando il calvario che subito sin da quando aveva undici anni, da quando sposa-bambina aveva dovuto unirsi in matrimonio a quelluomo, capace di imporre la convivenza soltanto con la forza e la violenza. Sentito il magistrato, i carabinieri si sono recati nel campo nomadi arrestando il marito della donna per maltrattamenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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