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Roma, 18enne violentata: la polizia ferma tre somali Terzo stupro in 10 giorni

La ragazza violentata da tre uomini di colore pochi passi da Porta Pia. E' il terzo caso in soli dieci giorni. Il Pd: "Roma capitale degli stupri". Ma Alemanno: "Sono tre casi differenti"

Roma, 18enne violentata: 
la polizia ferma tre somali 
Terzo stupro in 10 giorni

Roma - Stupro nella tarda serata di ieri al centro di Roma, nella residenziale via dei Villini, a pochi passi da Porta Pia. Una diciottenne è stata violentata, secondo quanto da lei riferito a soccorritori, polizia e 118 da tre somali in uno dei villini dove era stata condotta contro la sua volontà da uno dei tre stupratori. I tre sono stati arrestati oggi pomeriggio. E' il terzo caso di violenza sessuale nel giro di soli dieci giorni e scoppia la polemica. Il centrosinistra accusa duramente il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, apostrofando la città "capitale degli stupri".

La ricostruzione dei fatti La violenza, secondo la prima ricostruzione dei fatti, si è consumata nel villino che ha ospitato per anni l’ambasciata di Somalia in Italia, divenendo poi una sede disumana di assembramento e sopravvivenza per i rifugiati somali che raggiungono Roma: situazione ben nota alle autorità italiane ma fino ad oggi rimasta senza soluzione. Una volta consumatasi la violenza sessuale, la ragazza è riuscita a scappare dalla casa e raggiungere, in lacrime e senza scarpe né pantaloni, la vicinissima e ben più frequentata via Nomentana dove ha chiesto soccorso ai passanti. A chiamare polizia e 118 è stata una signora sudamericana che lavora in uno dei villini della zona, fermata a sua volta da due giovani turisti tedeschi: i primi incontrati dalla ragazza ma non in grado di comprendere e parlare italiano. La ragazza, in attesa dell’arrivo dell’autombulanza che l’ha poi condotta al Policlinico Umberto primo per i primi accertamenti medico-legali, pur se in evidente stato di choc è riuscita a descrivere il luogo della violenza agli agenti di polizia della prima volante del 113 giunta all’angolo fra via dei Villini e via Nomentana. E poco dopo gli agenti, anche su indicazione di alcuni abitanti della zona ai quali la situazione dell’ex ambasciata somala è ben nota, hanno ritrovato pantaloni e scarpe della ragazza a pochi passi del villino fatiscente (senza luce, acqua e dai cornicioni pericolanti) occupato dai rifugiati.

Le perquisizioni della zona Per oltre due ore Polizia e vigili del fuoco, che hanno transennato l’ex ambasciata, hanno perquisito e ispezionato il villino dove si ha fondato sospetto sia avvenuto lo stupro collettivo sulla ragazza. E ai loro occhi si è materializzato lo spettacolo allucinante da tempo noto e denunciato da cronache e associazioni umanitarie: in pieno centro di Roma esiste una ’casa di fantasmi nerì occupata da oltre un centinaio di somali senza fissa dimora, al gelo, al buio e senza le minime condizioni igienico-sanitarie. Ora anche luogo di probabile violenza sessuale. L’ispezione si è conclusa con l’arrivo di due pullman della polizia da almeno 80 posti ciascuno sui quali sono stati fatti salire tutti i somali trovati all’interno dell’ex ambasciata di cui è stato disposto lo sgombero immediato.

Un dramma annunciato Ancora lo scorso 30 dicembre, a seguito di una visita ricognitiva effettuata presso l’ex ambasciata somala di via dei Villini, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) aveva espresso pubblicamente "profonda preoccupazione per le condizioni di degrado riscontrate all’interno di un edificio abitato da 100 a 150 persone, totalmente inadeguate e al di sotto di ogni minimo standard accettabile", impegnandosi a dar vita con il Comune ad un tavolo "finalizzato trovare urgentemente una soluzione sostenibile". Che purtroppo finora è mancata e che avrebbe potuto insieme restituire ai profughi somali la loro dignità di persone ed evitare una tragica violenza.

Tre stupri in pochi giorni Con la violenza denunciata ieri sera, salgono a tre gli stupri avvenuti nelle ultime due settimane nella Capitale. Il 15 febbraio una turista americana di 27 anni, originaria della California, in vacanza a Roma, viene violentata all’interno di una cabina elettrica a Villa Borghese. L’aggressore, viene identificato e rintracciato dalla polizia il giorno successivo: I.P.J., 29enne romeno in Italia senza fissa dimora, viene sottoposto a fermo di indiziato di delitto di violenza sessuale. È la stessa turista americana ad aver accompagnato i poliziotti sul luogo e a identificare sul posto il suo stupratore. Il 19 febbraio una ragazza spagnola di 23 anni denuncia di aver subito una violenza sessuale la notte tra il 18 e il 19 febbraio in via San Sebastianello, nei pressi Trinità dei Monti, nel pieno centro di Roma. La giovane racconta alla polizia di essere stata aggredita e trascinata da due uomini tra due automobili in sosta e di essere stata stuprata da uno di loro. Sul caso indaga la Squadra Mobile di Roma. 

L'opposizione va all'attacco "Roma è ormai la Capitale degli stupri", tuona l'opposizione accusando apertamente Alemanno. "Un triste e agghiacciante record che testimonia il fallimento totale, anche sul versante sicurezza, della gestione Alemanno, il peggior sindaco che questa città abbia mai avuto", spiega il piddì Marco Miccoli ricordando che "il degrado nell’ex ambasciata somala era stato denunciato al sindaco proprio poco tempo fa da numerose associazioni e comitati di cittadini. Ma il sindaco, che ha dimenticato quanto sulla sicurezza aveva clamorosamente e demagogicamente promesso durante la sua campagna elettorale, ormai pensa solo alle olimpiadi. E non è intervenuto. Perchè della gestione quotidiana di Roma Alemanno se ne disinteressa completamente. E i risultati negativi si vedono ampiamente". "Roma - conclude Miccoli - crolla a pezzi, è sporca, sempre meno sicura, con tasse record e disoccupazione galoppante".

Alemanno: "Non è un problema di sicurezza" "Non è un problema di controllo del territorio ne di sicurezza urbana - ha ribattuto Alemanno - ma di luoghi occupati dove avvengono reati e sui quali non si può più chiudere un occhio in nome del rispetto dei rifugiati politici". Al termine dell’incontro in Prefettura, il sindaco di Roma ha confrontato i tre episodi avvenuti negli ultimi dieci giorni spiegando che "si tratta di episodi diversi perché gli altri due riguardavano aggressioni in strada mentre quest’ultimo è avvenuto dentro un edificio chiuso e privato". "Sono cose profondamente diverse che mettere insieme è forzato - ha concluso Alemanno - ciò non toglie che la violenza sessuale è un fenomeno che ci preoccupa e che dobbiamo lanciare campagne formative e di denuncia tali da combatterlo.

Però non si può ricavare un teorema da questi tre episodi che sono tra loro eterogenei".

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