Roma - I carabinieri della stazione Roma- Villa Bonelli hanno
eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 2 minorenni e 3
maggiorenni. Ad un altro maggiorenne è stato notificato l’obbligo di firma
quotidiano presso la stazione dei carabinieri.
Altre quattro denunce Altri quattro giovani sono stati denunciati a piede libero.
Tutti devono rispondere di rapina aggravata, lesioni, minaccia, in
concorso e con l’aggravante di avere commesso il fatto per finalità di
discriminazione e odio razziale. Secondo quanto accertato dai carabinieri
erano parte di una banda composta da 11 giovanissimi ragazzi italiani,
accusati di avere compiuto numerosi episodi di aggressioni, pestaggi e
intimidazioni, tutti sfociati in rapina, ai danni di numerosi cittadini stranieri
nel quartiere Trullo di Roma.
Intolleranza razziale I giovani, secondo l’accusa, ingenerando una
diffusa paura nelle vittime a non denunciare i fatti alle forze dell’ordine, per
via della loro precaria condizione di soggiorno sul territorio nazionale,
avrebbero reiterato i loro atti di prevaricazione e sopraffazione dando vita
ad una serie di episodi di intolleranza razziale nei confronti di stranieri.
Le aggressioni "Le indagini - racconta il maggiore Antonio Tetta, comandante della Compagnia Roma Eur - sono partite alla fine di settembre, quando due egiziani di 38 anni si presentano dai colleghi di Villa Bonelli raccontando di essere stati insultati, rapinati e picchiati da un gruppo di giovani". Dopo averli accerchiati e "messi in un angolo", i bulli li insultano pesantemente, li minacciano, chiedono loro 5 euro per il pedaggio e gli portano via cellulari, portafogli e borsoni contenenti effetti personali: non paghi, prima di scappare, li colpiscono, anche con dei caschi da motociclista, provocando loro delle lesioni fortunatamente non gravi.
I carabinieri di Villa Bonelli capiscono subito che l’episodio non è isolato, "che non è il primo e che verosimilmente non sarà l’ultimo - continua il maggiore -: passano al settaccio il quartiere, fanno domande, organizzano servizi di controllo e alla fine individuano almeno 5 aggressioni dello stesso tipo con vittime straniere, i due egiziani, alcuni romeni e una guatemalteca, l’unica donna. È grazie alla conoscenza del territorio dei colleghi e alla collaborazione degli immigrati che si arriva nel giro di pochi giorni alla individuazione di 11 nomi".
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