Roma, confessa pirata. Era senza patente

Alla guida della Mercedes Stefano Lucidi, 33 anni, con un'interdizione alla guida, tossicodipendente, ultras della Lazio colpito da Daspo. La ragazza che era con lui era evasa. Ventenni le vittime: Alessio Giuliani e Flaminia Giordani

Roma - Investiti da un'auto pirata passata con il rosso. Sono morti entrambi i due giovani in sella allo scooter travolti ieri sera all'incrocio tra via Regina Margherita e via Nomentana. Questa mattina è morta anche la giovane di 22 anni, Flaminia Giordani. Il decsso è avvenuto intorno alle 10 al pronto soccorso del policlinico Umberto I dove era ricoverata in gravissime condizioni. Alessio Giuliani di 23 anni è morto ieri sera poco dopo il ricovero al pronto soccorso. Secondo la ricostruzione dei testimoni l'investitore (che aveva bruciato cinque semafori rossi in sequenza) era nel bel mezzo di una gara di velocità con un Suv Kia nero.

Il pirata Il pirata, Stefano Lucidi, 33 anni, aveva un’interdizione alla guida. E' un tossicodipendente con precedenti per lesioni personali, ultras della Lazio sottoposto a Daspo. Gli agenti stanno anche indagando su una limitazione di libertà, ancora da accertare, della ragazza che sulla Mercedes sedeva al posto del passeggero. La ragazza, la fidanzata di Lucidi, sarebbe stata portata al comando della municipale di viale Parioli per essere interrogata. Gli investigatori confermano che sarebbe evasa dagli arresti domiciliari. Il giovane, che ha confessato, è stato accompagnato dal sostituto procuratore della repubblica Carlo La Speranza. Il magistrato starebbe valutando il fermo e ha già disposto degli esmai tossicologici per verificare se il giovane fosse sotto l'effetto degli stupefacenti.

Caccia al pirata Sono proseguite per tutta la notte da parte dei carabinieri e dei vigili urbani le ricerche dell’auto di grossa cilindrata che ha provocato l'incidente mortale. Secondo una prima ricostruzione l’incidente è avvenuto poco dopo le 22,30, sulla via Regina Margherita, all’altezza dell’incrocio con la via Nomentana. Poi l'auto è stata trovata abbandonata dalla polizia municipale. È una Mercedes 220, che era parcheggiata in viale Parioli, a poca distanza da viale Regina Margherita, dove è avvenuto l’incidente. Il proprietario è un cittadino italiano di 67 anni. L’uomo lavora come ingegnere in una società di consulenza privata. Sentito dai vigili ha raccontato di non usare solitamente l'auto, guidata dai suoi due figli gemelli, uno dei quali è in stato di fermo.

Ripresa dalla telecamera L’auto guidata dal pirata della strada è stata ripresa da una telecamera a controllo del traffico posizionata all’altezza del luogo dove è avvenuto l’incidente. A riferirlo è stato il padre della ragazza uccisa nell’incidente. "I vigili urbani mi hanno assicurato - ha detto l’uomo, distrutto dal dolore - che prenderanno il pirata della strada perché è stato ripreso dalle telecamere". Ma la telecamera, purtroppo, non registra le immagini.

Un volo di venti metri Nell’impatto violentissimo i due giovani fidanzati investiti e uccisi sono stati sbalzati per circa 20 metri. A raccontarlo è stato il padre della giovane di 22 anni.

"Hanno fatto un volo di 20 metri - ha raccontato il padre prima di lasciare il policlinico Umberto I dove la figlia è morta in mattinata - il conducente di un’auto, un viceprefetto, si è fermato a soccorrerli. Si è prodigato in ogni modo". I due fidanzati erano entrambi studenti di economia all’università e stavano insieme da due anni. Ed entrambi, al momento dell’incidente, indossavano il casco.

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