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Roma, le esequie per i militari caduti a Herat

Il C-130 dell'Aeronautica che trasportava i feretri dei due soldati italiani, caduti in Afghanistan per l'esplosione di un ordigno, è atterrato a Ciampino questa mattina. Il dolore dei familiari. Il video. Iniziati i funerali nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma

Roma, le esequie per i militari caduti a Herat

Roma - Sono iniziati nella basilica di Santa Maria degli Angeli i funerali dei due militari uccisi mercoledì ad Herat in un attentato dinamitardo. Alla cerimonia partecipano il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente del Senato, Renato Schifani, quello della Camera, Gianfranco Fini, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, quello della Funzione pubblica, Renato Brunetta, i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta e Guido Bertolaso. Per l’opposizione sono presenti Pier Ferdinando Casini, Pier Luigi Bersani e Piero Fassino.

Il rientro delle salme Dolore e profonda commozione per il rientro in Italia delle salme dei due genieri italiani morti mercoledì in Afghanistan, dopo l’esplosione di un ordigno vicino a Herat. Il C-130 che le ha rimpatriate è atterrato all’aeroporto militare di Ciampino intorno alle 9. I feretri, avvolti nella bandiera tricolore, sono stati trasportati a terra dai commilitoni, dove hanno ricevuto l’omaggio di un commosso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Dolore e lacrime Il dolore dei familiari è esploso quando le bare di Mauro e Pierdavide sono state caricate sui due furgoni funebri e poco dopo hanno lasciato lo scalo militare di Ciampino diretti all’ospedale militare Celio. Oltre al pianto straziante delle due mogli e dei genitori dei due militari, nel silenzio della cerimonia si sono sentiti i singhiozzi del figlio di 7 anni del primo maresciallo Gigli, Marco, che in braccio al fratello Gianmauro, di 19 anni, stringeva accorato un alce di peluche. Subito dopo il presidente Napolitano e le altre autorità si sono fermate a lungo con i parenti più stretti dei due militari.

L'esplosione Il primo maresciallo Mauro Gigli, del 32° reggimento Genio Guastatori di Torino, e il caporal maggiore capo Pier Davide De Cillis, del 21° reggimento Genio Guastatori di Caserta, hanno perso la vita mercoledì quando un ordigno è esploso dopo che ne avevano appena neutralizzato un altro, la cui presenza in un villaggio a pochi chilometri da Herat era stata segnalata dalla polizia afghana.

Nell’esplosione sono rimasti feriti anche un poliziotto afghano e un capitano italiano, Federica Luciani, le cui condizioni non destano preoccupazione e che ha chiesto espressamente di non fare rientro in Italia.

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