Roma Spalletti addio, ecco Ranieri

Mai fine di un ciclo fu così annunciata. Luciano Spalletti, commosso mentre svuota l’armadietto e saluta i dipendenti a Trigoria, getta la spugna e lascia la Roma dopo quattro anni. Al suo posto arriva un romano doc, il baronetto di Testaccio Claudio Ranieri: con la maglia giallorossa esordì in A quasi 36 anni fa.
La società volta pagina in maniera improvvisa e dopo lo strappo definitivo con il tecnico di Certaldo. «Ho rassegnato le dimissioni, la dirigenza le ha accettate, il nostro rapporto professionale è concluso. È stata una mia decisione, la scelta più giusta e di rispetto verso tifosi, città e squadra», le parole di Spalletti che sanciscono il divorzio. Il tecnico toscano dopo 1537 giorni in giallorosso molla le redini di una squadra che, presa tra le «macerie», ha poi fatto decollare in Italia e in Europa.
Claudio Ranieri è l’undicesimo allenatore dell’era Sensi, il secondo romano dopo Mazzone. Testaccino d’origine - il padre aveva una macelleria - cresciuto all’oratorio di San Saba, passato dal Dodicesimo giallorosso (storica scuola calcio affiliata alla Roma), fu notato da Herrera. Nella Juniores, l’allenatore Trebiciani lo convinse a cambiare ruolo: da centravanti segnava poco, meglio difensore. Fino all’esordio in A con Scopigno.

Ora torna da allenatore.
La giornata convulsa parte a Villa Pacelli: si incontrano Rosella Sensi, il ds Pradè, il responsabile economico Mazzoleni e Claudio Ranieri. Un’ora e mezza di colloquio, poi Ranieri ritorna (...)

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