Coronavirus

Migranti in strada nonostante i divieti del governo

Dopo le denunce di migranti immoralati a spasso per la città nonostante i divieti, FdI vuole vederci chiaro e presenta un'interrogazione al governo

Migranti in strada nonostante i divieti del governo

È diventato ormai un vero e proprio caso. Partito dalle prime segnalazioni sui social network, rilanciato da consiglieri municipali e comunali, e adesso approdato in un'interrogazione a firma del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. Ma andiamo con ordine. Sette giorni fa, in diretta da Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte parlava alla nazione. L'Italia diventava "zona protetta". Le misure adottate sino ad allora in Lombardia venivano estese a tutto il Paese, ed ai suoi abitanti veniva chiesto di restare in casa. Il più possibile. Un imperativo categorico, da seguire per fronteggiare l'emergenza coronavirus.

Non tutti però si attengono alle prescrizioni. Solo ieri, in tutta Italia, le persone denunciate per aver violato i divieti sono state quasi 8mila. Di queste, quanti sono stranieri in carico alle strutture di accoglienza? Il partito guidato da Giorgia Meloni vuole vederci chiaro, dopo che in questi giorni sono arrivate decine di segnalazioni. Soprattutto dalla Capitale. Dallo Sprar di Tor Vergata, ad esempio, si entra e si esce in gruppo per raggiungere i minimarket di zona. Senza mascherine, senza rispettare la distanza interpersonale. Lo documenta la video-denuncia di un residente, rilanciata dal consigliere di FdI in VI Municipio Nicola Franco. Uno scenario simile a quello che s'incontra nei pressi della stazione Termini. Il ballatoio di via Giolitti, storico punto di ritrovo della comunità nigeriana, è gremito di stranieri che devono birra. Anche dall'altro lato, quello che dà su via Marsala, bivaccano decine di migranti. Stesso discorso in pieno centro storico: davanti al centro Astalli, la sede italiana del servizio dei Gesuiti per i rifugiati, si vede una lunga fila di stranieri.

Cosa sta accadendo? Perché queste persone sono in giro? Per fare chiarezza Fabio Rampelli ha presentato un'interrogazione al governo. Interpellati sulla questione sono il premier Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e l'omologa agli Interni Luciana Lamorgese. "Da una settimana tutte le città d'Italia sono semiblindate per le misure di contenimento dell'emergenza sanitaria, ciò nonostante c'è qualcuno per cui le regole dell'ultimo decreto sembrano non valere", scrive Rampelli. Il riferimento è alle scene che vi abbiamo descritto sopra e, in particolare, al gruppo di ragazzi immortalato in zona Tor Vergata. "Non si tratterebbe per altro di un fatto isolato - rincara la dose il parlamentare - ma di episodi che si verificano quotidianamente". Non una congettura, ma un dato "confermato" dalle forze dell'ordine, prosegue Rampelli. "Tale circostanza sarebbe stata confermata anche dai dati forniti dagli agenti, secondo cui un'alta percentuale di fermi effettuati in questi giorni, almeno nella città di Roma, sarebbero di persone uscite senza motivo dai centri Sprar".

Il governo ne è a conoscenza? Quali "urgenti iniziative intende adottare"? Domanda l'esponente di centrodestra. C'è in ballo la salute pubblica. E allora, Rampelli chiede ancora: "Quanti sono gli ospiti dei servizi di protezione richiedenti asilo e rifiutati fermati per il mancato rispetto delle misure di contenimento dell'emergenza Covid-19?".

Un numero da sapere, per capire se chi gestisce l'accoglienza ai tempi della pandemia lo stia facendo nel modo giusto.

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