Cronaca locale

Rifiuti, la prima grossa grana di Gualtieri

Il sistema è ormai al collasso, tra cassonetti pieni, dipendenti in malattia e tir fermi davanti agli impianti. Intanto lunedì si sciopera

Rifiuti, la prima grossa grana di Gualtieri

Il sindaco neoeletto di Roma, Roberto Gualtieri, ha una bella gatta da pelare, almeno sul fronte dei rifiuti. Alle prese con la municipalizzata Ama che ogni giorno funziona a fatica tra cassonetti zeppi, strade della Capitale ricolme di spazzatura, dipendenti a casa per malattia e, come se non bastasse, anche lo sciopero previsto per il prossimo lunedì degli operatori della raccolta. Dopo il ponte la situazione sembra essere ormai al collasso.

La situazionenella Capitale, tra rifiuti e scioperi

Come riportato da Repubblica nella giornata di ieri l’azienda comunale ha dovuto nuovamente fermare i camion autocompattatori pieni della raccolta giornaliera e sospendere lo scarico dei rifiuti nel sito di stoccaggio e trattamento meccanico e biologico di Rocca Cencia. Tra l'altro, si tratta dell’unico di proprietà Ama capace di ricevere, trattare e ripulire i rifiuti indifferenziati che possono poi venire inviati al Nord Italia per essere finalmente smaltiti. Nella vasca del tmb (trattamento meccanico-biologico) di Rocca Cencia praticamente non c’è più posto. È stracolma e devono ancora essere smaltite circa 600 tonnellate di balle di scarto e combustibile da rifiuto da mandare negli impianti di Albano e all'inceneritore di San Vittore. Se si contano anche i rifiuti in vasca e le balle stoccate, si arriva a 3mila tonnellate di rifiuti indifferenziati raccolti negli ultimi giorni che devono ancora essere trattati e smaltiti. Un lavoro non da poco.

Intanto però la raccolta e i camion di Ama sono fermi. Nella serata di ieri erano circa 70 gli autocompattatori che dovevano ancora scaricare il carico di rifiuti raccolti nei quartieri, in particolare dal quadrante est e sud, da Laurentino fino al VI municipio come Prenestino, Tiburtino ma anche Salario e quartiere Africano. La priorità, in un clima simile di emergenza, viene data ai rifiuti indifferenziati, mettendo così in stand by la differenziata. Secondo gli operatori aderenti al gruppo Lila, Laboratorio idee lavoratori Ama, sarebbe fermo con il carico davanti agli impianti almeno il 30% dei circa 250 camion che quotidianamente vengono impiegati per svuotare i cassonetti. Gli operatori Ama del gruppo Lila hanno chiesto di ridurre la raccolta indifferenziata attraverso l’uso di un sistema di raccolta basato su postazioni di cassonetti presidiati da operatori Ama, quelle che vengono chiamate "microisole ecologiche", dove riunire più secchioni insieme per facilitare la raccolta su strada.

E lunedì si sciopera

Mezzi a parte, gli impianti e i macchinari in uso sono ormai vecchi. Nel tmb di Rocca Cencia è al momento fruibile uno solo dei due nastri che trasportano i rifiuti al tritovagliatore, perché l’altro risulta essere in manutenzione. Senza contare che solo la metà dei 15 operatori che lavorano a turno nell’impianto risulta essere idonea. L’altra metà non può manovrare gru, gestire la sala manovra, i nastri trasportatori. Il prossimo lunedì 8 novembre è stato indetto uno sciopero del personale Ama, organizzato da tutte le sigle sindacali per il rinnovo contrattuale. Tra le richieste avanzate quella di Uiltrasporti che da tempo chiede di sbloccare il piano di assunzioni che dovrebbe includere 100 nuovi netturbini, 13 elettrauti, 5 carrozzieri, 17 meccanici, e altre figure. “Il piano di spazzamento straordinario rappresenta un importante elemento di discontinuità ma bisogna adeguare l'impiantistica, che costa alla collettività 170 milioni annui, e attestarsi su percentuali realizzabili di raccolta differenziata. Servono almeno 800 lavoratori per colmare i deficit di organico di Ama e almeno mille tra spazzatrici, mezzi a vasche e macchine” ha spiegato il segretario generale Fit Cisl Lazio Marino Masucci. Intanto il primo cittadino nei giorni scorsi aveva promesso ai romani di far sparire la spazzatura dai quartieri entro Natale. Mancano meno di due mesi.

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