Coronavirus

A Roma è allarme rapine, chiude un tabacchi del centro: "Abbiamo paura"

Si moltiplicano nella Capitale le rapine ai danni dei pochi esercizi commerciali rimasti aperti. E c'è anche chi per paura si rassegna ad abbassare la serranda

A Roma è allarme rapine, chiude un tabacchi del centro: "Abbiamo paura"

Alla fine hanno deciso di abbassare la serranda e di ritirarla su soltanto dopo la fine del regime di isolamento imposto dal governo. Due fratelli proprietari di un bar tabacchi sul Lungotevere de’ Mellini, in pieno centro a Roma, sono stati costretti ad ricorrere alla misura più drastica. Il motivo, spiegano in un’intervista al Corriere, è il timore di essere rapinati.

Siamo in una zona centralissima, da una parte c’è Piazza Cavour e dall’altro lato del fiume, via Tomacelli, la strada che porta dritto a via del Corso. Prima che scoppiasse l’emergenza nel quartiere zeppo di turisti, oltre che di uffici e studi legali, complice la vicinanza con i tribunali, il via vai era continuo. Ma da quando è iniziata l’emergenza qui i marciapiedi si sono svuotati. L’atmosfera è surreale e fa paura ai pochi commercianti che hanno la possibilità di restare aperti.

Ora nell’attività dei fratelli Di Nello entrano soltanto poche persone. C’è chi compra le sigarette e chi effettua le operazioni che normalmente si farebbero alla posta. E poi, assicurano al Corriere, ci sono anche tanti poveri e senzatetto, decine quelli accampati a via della Conciliazione e nei giardini di Castel Sant’Angelo che ora si sono riversati negli angoli delle strade del quartiere. Ogni tanto entrano a chiedere l’elemosina nel bar.

Il rischio per i due imprenditori, ormai è diventato troppo alto. I malviventi, assicurano, si confondono tra i clienti indossando "occhiali e mascherina" e poi ti intimano di consegnare l’incasso. È già successo in due attività della zona e a decine di farmacie delle aree più periferiche. Le pattuglie di polizia e carabinieri ci sono ma non riescono a monitorare l’intero quadrante. E quindi piuttosto che rischiare di essere assaliti i due fratelli hanno deciso di chiudere i battenti finché la situazione non si sarà normalizzata.

A lanciare l’allarme sul tema della sicurezza, nelle scorse settimane, era stato anche il presidente di Federfarma Roma e Lazio, Vittorio Contarina, dopo una serie di rapine, furti e tentati furti ai danni delle farmacie della Capitale. "Purtroppo durante questo periodo, rapinatori sciacalli stanno colpendo le farmacie romane e delle grandi città", ha denunciato. Sono tra i pochi esercizi commerciali ad essere rimasti aperti, aveva spiegato, ed anche "più facili da prendere di mira rispetto ai supermercati". Per questo "si sono moltiplicati rapine e furti notturni con scasso".

"Per fortuna le forze dell'ordine ci stanno dando una mano, ma non possono stare dappertutto, abbiamo paura", aveva detto il rappresentante di categoria intervistato da Radio Cusano Campus. Furti e rapine si susseguono in tutte le zone di Roma.

Lunedì sera, nel quartiere Monteverde, ad essere preso di mira è stato un supermercato dove un malvivente si è fatto consegnare duecento euro dalla cassiera dopo averla minacciata, mentre la scorsa settimana a Spinaceto, nel quadrante sud della città, il proprietario di un’edicola di via Beata Vergine del Carmelo è stato costretto a dare tutti suoi soldi ad un bandito che lo ha minacciato con un coltello.

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