Cronaca locale

Trasporti in tilt nella Capitale: 100mila pendolari a piedi

La metro B1 è bloccata per ore per il terzo giorno di seguito. Frequenze a 40 minuti

Trasporti in tilt nella Capitale: 100mila pendolari a piedi

Un altro giorno di passione per i pendolari che si sono di nuovo ritrovati a piedi. Si tratta infatti del terzo giorno di fila in cui la metropolitana di Roma registra notevoli problemi. La linea B1 è rimasta ferma per ben tre ore e mezza. Il disservizio ha avuto inizio all’alba, alle 5.30, ora in cui la tratta in teoria viene attivata. Atac ha dovuto ricorrere a bus sostitutivi per cercare di limitare i danni ai tanti pendolari che devono muoversi e spostarsi da una parte all’altra della città. Moltissimi sono stati gli utenti che hanno chiesto informazioni e spiegazioni all’azienda attraverso i social. Solo verso le 9 del mattino la tratta è stata ripristinata.

Il calvario dei pendolari

Questo è il secondo blocco verificatosi in pochi giorni dopo quello avvenuto la scorsa domenica, 6 febbraio. Ricordiamo che la metro B1 è stata inaugurata nel giugno del 2021 e che collega piazza Bologna a Jonio. In teoria, se funzionasse, potrebbe trasportare 24mila utenti l’ora per senso di marcia. Problemi sono stati registrati anche sulla ferrovia Roma-Lido di Ostia dove le frequenze sono arrivate a 40 minuti l’una dall’altra. Sono invece stati cancellati 24 treni sulla Roma-Civita Castellana-Viterbo. Alla fine, a rimanere a piedi sono in totale 100mila persone. Se non di più.

Nel peggiore dei casi bus e treni proprio non passano, in altri invece sono notevolmente in ritardo e super affollati, nonostante le normative anti-Covid. Come detto precedentemente, il primo blocco si è avuto domenica scorsa, quando verso le 15.30 Atac aveva parlato di una interruzione dell'alimentazione elettrica della linea B1. Su Twitter era infatti arrivata la conferma della circolazione interrotta e della conseguente messa in campo di bus sostitutivi per limitare i danni. Impresa comunque impossibile visto che per sostituire un solo treno della metropolitana, la cui capienza è di 1.200 passeggeri, servirebbero almeno 12 bus.

Per tutto il pomeriggio di domenica la situazione è stata caotica e ingestibile, con la metro B1 che ha terminato il servizio alle 15.46, ma la cui comunicazione ufficiale è stata data tramite Twitter solo alle 23.05, quando mancavano ormai solo 25 minuti alla fine normale del servizio. Il giorno seguente nessun cambiamento: la metro B1 non ha nemmeno tentato di ripartire. Atac ha spiegato che il problema non era ancora stato risolto. Poi, alle 7,30 del mattino i treni hanno cominciato a muoversi, nonostante la stazione Conca d’Oro ancora chiusa ai passeggeri.

Ritardi e treni soppressi

Ieri, martedì 8 febbraio, ecco ricominciare i problemi. A due minuti dall’apertura il primo Tweet che toglie ogni speranza: metro B1 circolazione interrotta causa guasto tecnico. Ovviamente bus sostitutivi che servono a poco. Fermi fino alle 8.46 i treni da Bologna a Jonio. Una volta ripartiti vengono però accumulati minuti di ritardo, dei quali l’Atac dà comunicazione solo alle 14.38, a ben sei ore dal ripristino, in risposta a un utente che aveva chiesto delucidazioni. Insomma, per tre giorni di seguito la metro B1 ha avuto problemi. In teoria dovrebbero arrivare nel 2023, per la precisione in ottobre, i treni acquistati dalla Regione Lazio. Come riportato da Il Messaggero, nella giornata di ieri Atac ha dovuto sopprimere ben 24 treni, un record che ha preso il posto di quello precedente, quando lo scorso primo febbraio ne erano saltati “solo” 20.

Piccola consolazione: dal prossimo mese di marzo 45 filobus entreranno in funzione. La gara per la loro manutenzione è stata infatti assegnata. Dopo uno stop di più di due anni la situazione dovrebbe cambiare. I mezzi, che sono al momento fermi nel deposito di Tor Pagnotta ormai da circa 20 mesi, sono pronti per essere revisionati e collaudati prima di essere riattivati.

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