Carabiniere ucciso

Usato dai marines in guerra: ecco il coltello che ha ucciso il carabiniere

Mario Rega Cerciello colpito per 11 volte con una lama di 18 centimetri. Poi l'amico l'ha nascosto nel controsoffitto

Usato dai marines in guerra: ecco il coltello che ha ucciso il carabiniere

Lo ha ucciso con un coltello da guerra. Da marines. Una di quelle "lame" apprezzate da chi colleziona coltelli, ancora in commercio ma che risalgono alla seconda guerra mondiale. L'arma che ha colpito per 11 volte Mario Rega Corciello è a "lama fissa lunga 18 centimetri tipo 'Trench knife' Ka-Bar Camillus con lama brunita modello marines con impugnatura di anelli di cuoio ingrassato e pomolo in metallo brunito".

A riportarlo è il Gip nell'ordinanza che ha disposto la custodia cautelare in carcere per Finnegan Lee Elder e Gabriel Christian Natale Hjorth, accusati dell'omicidio del carabiniere a Roma. Le carte (leggi qui) hanno chiarito alcuni punti su quanto successo quella notte e aperto nuovi interrogativi (leggi qui).

Di certo c'è l'arma del delitto, ritrovata dai militari nel controsoffitto dell'hotel di lusso dove i due presunti assassini si sono rifugiati dopo i fatti. A utilizzarlo, si legge nell'ordinanza, è stato lo statunitense Finnegan Lee Elder. Mentre a nasconderlo sarebbe stato Natale, perché "preoccupato per il mio amico".

Si tratta di un coltello per combattimenti corpo a corpo, in dotazione ai marines statunitensi sin dal 1942, quando prese il posto dei vecchi pugnali da trincea in bronzo o in lega della Prima guerra mondiale, ritenuti ormai inadeguati. Per trovarne alcune foto basta andare su internet e viene venduto anche su Amazon. A produrlo per prima fu la Camillus Cultery di New York, che ne sfornò più di un milione.

Durante la guerra, i militari Usa preferivano portarsi da casa un coltello piuttosto che uitilizzare quelli in dotazione. E così la Difesa americana decise di cambiare fornitura. Così si arrivò al pugnale Ka-bar, considerato più maneggevole, multiuso (sia in combattimento che per altri utilizzi) e con una lama robusta.

Il nome del coltello deriva da una lettera inviata da un cacciatore alla Camillus per per tessere le lodi dell'arma con cui era riuscito a uccidere un orso che lo aveva aggredito. Tra le poche parole ancora leggibili nella lettera, per l'appunto, 'k a b ar' da 'kill a bear': uccidere un orso.

Ora il termine Ka-Bar viene utilizzato per indicare genericamente il tipo di coltello, indipendentemente dall'azienda che lo produce.

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