Una banda di dieci persone, tutte di nazionalità romena, è stata scoperta mercoledì notte in un albergo della capitale, dove i carabinieri hanno fatto irruzione trovando un vero e proprio arsenale. I dieci, tra i quali una donna, riuscivano a guadagnare anche 50 mila euro al giorno grazie alla clonazione di bancomat e carte di credito.
Gli investigatori dellArma hanno sequestrato due pistole, due fucili, una balestra, un pugnale, munizioni civili e militari, e poi manette e passamontagna. Tutto, era custodito in una stanza di un bed&breakfast al Tiburtino, dove sono stati trovati anche documenti e distintivi delle forze dellordine falsificati. Allinterno i carabinieri hanno anche sequestrato computer con programmi per la clonazione, 1.200 schede magnetiche, lettori di banda magnetica e 25 mila euro.
Lindagine, partita circa un anno fa dopo larresto di un uomo che stazionava in modo sospetto davanti a un bancomat nei pressi del Vaticano, è coordinata dalla direzione distrettuale antimafia. Tutti i componenti, che avevano precedenti penali e potevano contare su una vasta rete di fiancheggiatori, dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati informatici, clonazione di carte di credito e detenzione di armi e munizionamento anche da guerra.
Lorganizzazione, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva stilato una lista di bancomat da colpire, circa una cinquantina e sceglieva esclusivamente quelli realizzati con tecnologie di ditte romene.
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